(ANSA) - CITTA DEL MESSICO, 22 MAG - 'Breve storia del far
vedere e dell'essere visto' è il titolo della mostra
dell'artista lombardo Francesco Pedraglio inaugurata questo fine
settimana negli spazi dell'Istituto italiano di cultura (Iic) a
Città del Messico.
Nella mostra curata da Martina Sabbadini, spiega il direttore
dell'Iic, Gianni Vinciguerra, Pedraglio "usa la scrittura e le
arti performative per costruire situazioni che invertono il
rapporto tra narratore e lettore, tra attore e pubblico, tra
realtà e finzione".
Si tratta essenzialmente di "un percorso in cui le opere
echeggiano l'architettura. L'idea che ispira il titolo alla
mostra - aggiunge - sottolinea il significato della visita e
l'edificio diventa un palcoscenico, le opere una scenografia e
il pubblico un cast".
In questo modo la visita comincia con "un'azione mentale" e i
dipinti diventano "sfondi per una performance silenziosa". I
modelli in bronzo di formato essenziale invitano, ad esempio, a
rimanere in un chiostro per ascoltare storie di vita. Inoltre,
componendo il numero di telefono inciso sulla superficie di ogni
scultura, si potrà sentire il racconto di quanto che accade
all'interno di quello spazio ideale.
In sostanza la mostra è descritta da Vinciguerra come "una
specie di labirinto di specchi o una caccia al tesoro" e
ciascuna delle opere è una "chiave di accesso a luoghi nascosti
e situazioni sospese tra realtà e l'immaginazione".
Nato a Como nel 1981, Pedraglio vive e lavora a Città del
Messico. Ha presentato opere e performance in gallerie della
città e di altre come San Luis Potosí e Oaxaca, oltre che in
città europee come Londra, Vienna, Roma, Torino, Monaco e
Amsterdam. (ANSA).
Arte: in Messico le 'performances silenziose' di Pedraglio
Negli spazi dell'Istituto italiano di cultura della capitale