(ANSAmed) - TUNISI, 14 GEN - Fare rete intorno alle
eccellenze nella formazione di professionisti della gestione del
patrimonio museale e culturale e del restauro di beni culturali.
Questo lo scopo di due accordi di collaborazione firmati alla
Città della cultura di Tunisi, alla presenza della ministra
tunisina della Cultura, Hayet Ketat Guermazi, e
dell'ambasciatore d'Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, il primo
tra Fondazione Scuola Beni Attività Culturali, Istituto Italiano
di Cultura e Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di
Tunisi (Macam), il secondo tra Università di Urbino Carlo Bo,
dipartimento Scienze Pure e Applicate (DiSPeA) e Macam.
Entrambi gli accordi hanno come scopo la formazione
pluridisciplinare e lo scambio di esperienze e di ricercatori
nel settore della gestione del patrimonio culturale, ha spiegato
la direttrice dell'IIC di Tunisi, Maria Vittoria Longhi,
precisando che l'accordo con la Fondazione rientra in un
«programma di gemellaggio » che favorisce la collaborazione
internazionale tra le istituzioni del patrimonio culturale
italiane e quelle tunisine, con un focus sulla gestione museale
(gestione delle collezioni, formazione del personale,
organizzazione di mostre), mentre l'accordo tra Macam e
Università di Urbino è centrato soprattutto sull'analisi e sulla
digitalizzazione delle opere custodite al Macam al fine di
documentare lo stato di conservazione e il loro eventuale
restauro.
Proprio alla Città della cultura sta infatti per aprire al
pubblico il Macam - Museo di arte moderna e contemporanea che si
sviluppa su 5000 m2 di spazio espositivo con una collezione di
oltre 13.000 opere di artisti tunisini e stranieri, dalla fine
del XIX ad oggi. Un Museo che necessita di importanti interventi
di catalogazione, riorganizzazione della collezione e degli
spazi espositivi. Per questo il Macam ha strategicamente scelto
di investire in formazione del proprio personale, anche in
collaborazione con istituzioni straniere, privilegiando
l'eccellenza riconosciuta in quelle italiane.
L'accordo con l'Università di Urbino permetterà inoltre di
valorizzare quanto già realizzato con il progetto Tempus Infobc
finanziato con fondi Ue, partito nel 2015, che ha consentito di
portare nel sistema formativo tunisino per la prima volta un
corso di laurea triennale in restauro presso 6 università
distribuite su tutto il territorio nazionale. Ciascun corso è
dedicato al restauro di beni di materiali diversi (pietra,
legno, carta ecc.) anche con la creazione di altrettanti
laboratori di restauro, attrezzati da imprese italiane in
ciascuna sede. (ANSAmed).
Italia-Tunisia unite per valorizzazione patrimonio culturale
Al via accordi collaborazione per formazione professionisti