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'L'esteta armato' di Maurizio Serra torna in scena in spagnolo

Presentazione del saggio a Madrid in compagnia dell'autore

Redazione Ansa

(ANSA) - MADRID, 17 APR - Ora anche il pubblico di lingua spagnola può partire alla scoperta di 'L'esteta armato', saggio su "scrittori guerrieri" europei degli anni '30 del '900 dell'intellettuale e diplomatico Maurizio Serra: originalmente redatta negli anni '80, l'opera è stata infatti recentemente tradotta e pubblicata in Spagna, a cura della casa editrice 'Fórcola Ediciones'.
    La nuova versione del libro è stata presentata oggi a Madrid presso l'Istituto Italiano di Cultura (Iic), in presenza di Serra stesso e altri ospiti. Un'occasione ideale per un confronto sui protagonisti dell'opera, ovvero intellettuali come René Crevel, Klaus ed Erika Mann, W. H. Auden, Christopher Isherwood, Stephen Spender, Antoine de Saint-Exupéry e Lauro de Bosis: figli spirituali di personaggi come D'Annunzio, Kipling o Malaparte, affascinati dal mito e dall'azione e con il gusto dell'utopia, adoranti della giovinezza e desiderosi di una morte gloriosa.
    "Italo Svevo diceva che ogni autore ritorna sempre allo stesso libro. E per me, sicuramente, il libro è questo", ha detto Serra, insignito nel 2020 del titolo di 'Immortel' dell'Académie française e che è anche stato ambasciatore italiano all'Unesco. Questo saggio, ha ricordato, è stato scritto "in quella che era Berlino Est, in un'Europa divisa che oggi ha ritrovato la sua fragile e minacciata unità". Ed è questa "Europa ideale", ha aggiunto, "la sua "ispiratrice e dedicataria". Per il futuro, ha detto poco dopo parlando ai giornalisti, la speranza è appunto quella di una "rinascita europea", prospettiva rispetto a cui si sente "molto fiducioso".
    Prima del suo intervento sul palco, "L'esteta armato' è stato oggetto di un dibattito che ha coinvolto gli intellettuali Juan Manuel Bonet, Luis de León Barga, Mercedes Monmany e Ignacio Peyró (quest'ultimo direttore dell'Istituto Cervantes di Roma).
    L'evento è stato introdotto dall'ambasciatore italiano in Spagna, Giuseppe Buccino Grimaldi, che ha definito il libro "non solo una lezione di storia", ma anche "un'esperienza di scrittura e di ascolto della parola che presenta vicende individuali e collettive, a volte poco conosciute, sotto una luce nuova". Presenti insieme a lui la direttrice dell'Iic di Madrid, Marialuisa Pappalardo, e il direttore di Fórcola Ediciones, Javier Jiménez. (ANSA).
   

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