(di Alessandra Magliaro)
(ANSA) - ROMA, 14 APR - 'Leggere pericolosamente': il suo
ultimo libro uscito da Adelphi ha già un titolo esplicativo. Con
il capolavoro 'Leggere Lolita a Teheran', pubblicato con
successo ormai 21 anni fa, è diventata famosa anche in Italia ma
Azar Nafis, scrittrice iraniana tra le più note, ha la capacità
comunicativa di essere connessa con tutto il mondo e la sua voce
è tra le più ascoltate della diaspora iraniana.
"Sono preoccupata per la prima volta come mai prima, siamo ad
un picco di pericolosità mai visto, siamo sul bordo di una
guerra - dice in un'intervista all'ANSA la 76enne autrice che
vive in America in esilio da molti anni -. Sono in grande ansia
per me stessa, per i familiari ma non solo ovviamente, quello
che stiamo vedendo è follia. Non so - aggiunge al telefono la
scrittrice che è da sempre una voce antagonista del governo di
Teheran - quanto in Iran ci sia questa percezione che abbiamo
noi in Occidente. Il fatto è che in Iran da tempo c'è una guerra
vera del regime contro le persone che lo contrastano, le donne
che scendono in strada senza velo, le persone che ballano, i
ragazzi che protestano, loro stanno conducendo una lotta
incredibile e non violenta contro cui il regime muove una guerra
quotidiana e di cui non si parla, che fa vittime e torture".
Secondo Azar Nafis "in Iran c'è già una guerra vera, l'attacco a
Israele è qualcosa di comodo e non solo per gli ayatollah: sia
loro che Netanyahu hanno dei grandissimi problemi interni che
mettono a repentaglio il loro potere e dunque penso che
l'attacco di queste ore sia un'arma di distrazione di massa per
Iran e Israele".
La guerra interna, come la definisce con voce incrinata
l'autrice che è costretta ad una vita molto accorta, "non è per
niente politica, è una guerra esistenziale di persone che
lottano per vivere nei diritti e nella democrazia. Gli attacchi
con i droni sembrano un videogioco rispetto alle pallottole che
si prendono in strada gli studenti, le ragazze e tanti iraniani.
Queste persone sono un simbolo, un faro per tutti ed
automaticamente un bersaglio: in ogni Paese chi è in affari con
la libertà è in pericolo, non a caso donne, minoranze,
intellettuali sono attaccate dal regime. Ma cosa faranno mi
chiedo? Metteranno tutti in prigione? Per questo in cuor mio ho
fiducia".
Azar Nasif oltre che autrice di bestseller è anche
un'attivista, l'ultima sua chiamata è accanto alla Pen Society
americana per rilasciare Narges Mohammadi, la
scrittrice-attivista premio Nobel che è in prigione in Iran.
Accanto ai civili prime vittime delle guerre, dagli ucraini ai
palestinesi, Azar Nasif si è detta incredula per la possibilità
che Trump possa essere rieletto ("gli americani forse non hanno
ben chiaro, rispetto ad altri popoli che lottano per i diritti,
il potere della democrazia"). "Mi sento vicina alle parole di
David Grossman e agisco in questi tempi pericolosi per farle
mie: 'non diventare come il tuo nemico', ci provo ogni giorno a
restare me stessa ed essere in connessione con il mondo che
vuole essere lontano dalla guerra", conclude.
'Leggere Lolita a Teheran' è anche un film con Golshifteh
Farahani, Zar Amir-Ebrahimi e Mina Kavani e la regia di Eran
Riklis (Il giardino dei limoni), una produzione Italia (Minerva)
e Israele. (ANSA).
Azar Nafis, guerra Iran-Israele copre guai interni
Parla l'autrice di Leggere Lolita a Teheran in esilio in Usa