Medio Oriente

Libano: la lira perde valore e si ferma la centrale elettrica

Dopo le elezioni visibili i segnali del deterioramento economico

Redazione Ansa

Dieci giorni dopo le elezioni legislative del 15 maggio, si palesano nel Libano afflitto dalla peggiore crisi finanziaria della sua storia i segni del previsto deterioramento della situazione socio-economica.
    Come riferiscono oggi i media di Beirut, la lira locale ha battuto un nuovo record negativo rispetto al dollaro statunitense (1 biglietto verde costa ora 33mila lire). E una delle due principali centrali elettriche quella di Deir Ammar, smette oggi di funzionare a causa della mancanza di combustibile.
    Nel Libano dove, secondo l'Onu, l'80% dei residenti vive in povertà, i gestori delle stazioni di rifornimento di bombole di gas - in un paese dove non esiste la rete di distribuzione domestica e industriale di gas - tengono fermi gli stabilimenti per esercitare pressione sul governo nell'ambito della negoziazione sui sussidi al settore.
    Sempre nel braccio di ferro tra settori strategici dei servizi e le autorità, le farmacie continuano la loro serrata fino a domani, mentre venerdì è previsto lo sciopero degli ospedali privati, assicurando soltanto operazioni urgenti e sedute di dialisi.
    Questi da decenni si sono sostituiti ai fatiscenti e poco qualificati ospedali pubblici, imponendo costi sempre più alti e in dollari a tutti coloro che possono ancora permettersi un'assicurazione sanitaria privata o che hanno disponibilità di valuta pesante.

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