Medio Oriente

Libano, posti letto occupati all'80%, dato preoccupante

Ma misure di contenimento pandemia sono di fatto molto blande

Redazione Ansa

In Libano quasi tutti i posti letto ospedalieri dedicati a pazienti Covid sono occupati da persone che hanno contratto il virus, secondo quanto ha detto oggi il presidente della Commissione Salute del parlamento libanese, Assem Araji.
    Citato dai media di Beirut, Araji si è detto "preoccupato" dal fatto che l'80% dei posti letto sono occupati in un paese già al collasso economico e alle prese con la peggiore crisi finanziaria degli ultimi decenni.
    Il sistema sanitario libanese è particolarmente sofferente a causa della crisi economica palesatasi nel 2019, prima dello scoppio della pandemia.
    Araji ha affermato che, secondo i dati in suo possesso, il tasso di occupazione dei posti letto negli ospedali è destinato ad aumentare a gennaio dopo le festività di fine anno.
    Il governo libanese ha finora deciso di applicare blande misure di contenimento della pandemia: con l'aumento dei casi su scala globale, le autorità hanno imposto un coprifuoco notturno per i non vaccinati dal 17 dicembre al 9 gennaio. E hanno deciso di anticipare le vacanze natalizie al 17 dicembre e di prorogare il rientro a scuola a metà gennaio.
    Ma tra Natale e Capodanno sono stati confermati numerosi eventi pubblici e privati per celebrare le festività con concerti, kermesse musicali, raduni in discoteca e in ristoranti multisala.
    Secondo i dati ufficiali, il tasso di vaccinazione, almeno con prima dose, è del 30% della popolazione residente Mentre scende al 25% nel caso di persone che hanno ricevuto anche la seconda dose.
    Nei giorni scorsi il governo ha confermato la presenza sul suolo nazionale di due casi di contagiati dalla variante Omicron. Si tratta di due persone atterrate all'aeroporto di Beirut provenienti da paesi africani.

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