Medio Oriente

Curdi, ritiro Usa da Siria è 'prematuro'

Sdf, 'guerra all'Isis non è terminata'. Critico anche Lieberman

Redazione Ansa

Dopo le storiche vittorie contro l'Isis e' tempo di riportare i nostri giovani a casa": lo afferma Donald Trump su Twitter, dove ha postato un video di poco piu' di un minuto in cui conferma l'intenzione di ritirare le truppe americane dalla Siria. Trump ha chiesto se ''gli Stati Uniti vogliano essere il poliziotto del Medio Oriente senza ricavarne niente se non spendere vite preziose e miliardi di dollari per proteggere altri che, nella maggioranza dei casi, non apprezzano quello che facciamo". "Abbiamo vinto contro l'Isis ed e' tempo di tornare e subito. Questo e' quello che noi vogliamo", afferma il presidente degli Stati Uniti.

Ma il ritiro Usa dal nord-est della Siria è "prematuro e pericoloso", secondo le forze curdo-siriane che in quell'area operano da anni nel quadro della Coalizione anti-Isis a guida Usa. "La guerra all'Isis - si legge in un comunicato diffuso stamani - non è terminata. Lo 'Stato islamico' non è stato sconfitto", affermano i vertici delle Forze democratiche siriane (Sdf), un raggruppamento di milizie curde e arabe, guidate dall'ala locale del Pkk.
Anche l'ex ministro della difesa di Israele, Avigdor Lieberman, ha avvisato che la decisione Usa di ritirarsi dalla Siria potrebbe portare ad una guerra al nord tra Israele e le forze sostenute dall'Iran. "Il ritiro - ha detto Lieberman alla Radio israeliana - accresce in maniera significativa la possibilità di un conflitto totale al nord: sia in Libano sia in Siria".

Intanto Ankara fa sapere che la Turchia sta "lavorando intensamente" alla preparazione di un'operazione militare contro le milizie curde dell'Ypg nel nord della Siria a Manbij e a est del fiume Eufrate. Lo ha detto il ministro della Difesa di Ankara, Hulusi Akar, facendo visita ai soldati turchi di stanza in Qatar, dopo le minacce del presidente Recep Tayyip Erdogan e l'annuncio di Donald Trump dell'intenzione di ritirare dall'area le truppe Usa, che finora hanno appoggiato e armato i curdi. "Seguiamo gli sviluppi da vicino. Le unità operative e di intelligence stanno facendo ogni sforzo", ha aggiunto Akar. Della svolta americana in Siria hanno discusso in queste ore in una telefonata il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu e il segretario di Stato Usa Mike Pompeo. 


   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it