Medio Oriente

A Gerusalemme la cerimonia funebre per Peres

Alle esequie ufficiali i leader del mondo. Presenti statisti, fra cui Obama, Hollande, Abu Mazen e Renzi

Redazione Ansa

Shimon Peres "ha forgiato la storia di Israele" ha "dato forma" al suo Paese: così il presidente statunitense Barack Obama alla cerimonia funebre per Peres. ''Toda' rabba', haver yakar (grazie tanto, caro amico)'': lo ha salutato, appoggiando la mano sul feretro, dell'ex presidente israeliano Shimon Peres. Obama ha cosi' echeggiato la frase di addio che l'allora presidente Bill Clinton rivolse a Yitzhak Rabin durante i funerali di Stato a Gerusalemme nel 1995.

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Ma Obama ha anche sottolineato che "Il popolo ebraico non è nato per governare un altro popolo". "Non credo che Peres fosse un ingenuo - ha aggiunto Obama - Israele ha vinto tutte le guerre ma non quella maggiore: quella di non aver più bisogno di vincere". ha ricordato che Peres insisteva nel vedere tutti gli esseri umani come aventi diritto alla medesima dignita', ''i palestinesi inclusi i quali, secondo lui, hanno diritto all'eguaglianza e alla sovranita'. Per questo suo senso di giustizia - ha proseguito Obama - e per la sua analisi delle condizioni di sicurezza di Israele, egli comprese che per la difesa di Israele i palestinesi devono avere un proprio Stato''. Obama ha anche rilevato che sia gli Stati Uniti sia Israele furono fondati da ''idealisti testardi''. ''Israele come gli Stati Uniti non fu realizzato da persone ciniche'' ha insistito. ''La nostra amicizia personale - ha detto - derivava anche dal fatto che entrambi abbiamo vissuto vite molte improbabili''. ''Entrambi rispecchiamo le storie delle nostre Nazioni . La storia di Shimon e' quella di un popolo che per centinaia di anni non ha rinunciato al sogno di tornare alla propria patria e non ha mai rinunciato a credere nel bene, nemmeno di fronte ai cancelli delle camere a gas''. Con la morte di Peres per Israele si conclude un periodo storico e adesso il suo futuro, ha concluso, ''e' affidato nelle mani della nuova generazione''.
Sul Monte Herzl di Gerusalemme alla cerimonia funebre religiosa per l'ex presidente israeliano Shimon Peres sono presenti numerosi statisti da tutto il mondo, tra cui il presidente Usa Barack Obama, il presidente francese Francois Hollande, il presidente tedesco Joachim Gauck, il premier Matteo Renzi e il presidente palestinese Abu Mazen.

"Peres ha reso un ultimo servizio. Così il premier Matteo Renzi ha commentato con i giornalisti italiani al termine dei funerali dello statista israeliano la presenza alle esequie del presidente americano Barack Obama, di quello palestinese Abu Mazen e del premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Un fatto politico di grande rilievo - ha continuato Renzi - un'occasione per un segnale da dare a questa terra martoriata. E' stata una giornata importante".

"La forza e' solo un mezzo, ma il fine e' la pace'': questo uno dei passaggi dell'intervento del premier Benyamin Netanyahu nell'elogio funebre per il presidente Shimon Peres. ''Nel Medio Oriente in tumulto in cui solo i forti resistono, non si raggiungera' la pace se non garantendo la nostra potenza. Ma gli obiettivi - ha aggiunto indicando il presidente palestinese Abu Mazen, seduto in prima fila - sono la prosperita' e la pace, per noi e per i nostri vicini''.

Il premier Benyamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen si sono stretti la mano ed hanno parlato brevemente poco prima dell'avvio delle esequie di Shimon Peres sul Monte Herzl a Gerusalemme. Abu Mazen è seduto in prima fila accanto al ministro degli esteri egiziano.

"Peres ha reso un ultimo servizio". Così il premier Matteo Renzi ha commentato con i giornalisti italiani al termine dei funerali dello statista israeliano la presenza alle esequie del presidente americano Barack Obama, di quello palestinese Abu Mazen e del premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Un fatto politico di grande rilievo - ha continuato Renzi - un'occasione per un segnale da dare a questa terra martoriata. E' stata una giornata importante".

Shimon Peres, una vita per il sogno della pace

Peres era stato colpito due settimane fa da un ictus che lo aveva costretto al ricovero in ospedale. Dopo le prime cure i medici avevano parlato di una condizione critica ma stabile. Martedì d'improvviso il peggioramento delle condizioni di salute.

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