Medio Oriente

Isis: 17enne Gb si fa esplodere in Iraq

Nella città di Baiji. E' il kamikaze britannico più giovane

Redazione Ansa

In una delle sue ultime fotografie è ritratto con un abito nero di fianco a un'auto imbottita di esplosivo dall'Isis prima di lanciarla contro il bersaglio. E' morto da attentatore suicida un 17enne del West Yorkshire arruolatosi fra le fila dello Stato islamico e si è fatto esplodere nella città irachena di Baiji. Secondo il Guardian online, quello che è stato identificato come Talha Asmal, sarebbe il kamikaze britannico più giovane di sempre. Si tratta di un tristissimo record, anche se al momento non è ancora arrivata la conferma ufficiale sulla morte del giovane. Ma già i genitori hanno riconosciuto il loro figlio nelle foto diffuse dall'Isis su internet, in cui compare un guerrigliero col nome di battaglia di Abu Yusuf Al Britany. Avrebbe partecipato agli attacchi suicidi, sempre stando alle fonti dello Stato islamico, con altri sei attentatori: un tedesco, due russi del Daghestan, uno del Kuwait, un palestinese e uno del Turkistan. In un comunicato i familiari si sono detti "letteralmente sconvolti" dalla notizia. Lo studente adolescente era partito, con l'amico e coetaneo Hassan Munshi, alla volta del Medio Oriente lo scorso marzo. I genitori hanno definito il suo gesto come "inspiegabile", anche se ormai è sempre più lunga la fila dei teenager britannici che rispondono alla chiamata dell'Isis, spesso col semplice indottrinamento sui social media, per andare poi a perdere la vita in Siria o Iraq come jihadisti. "Talha faceva parte di una famiglia musulmana britannica che lavora duramente, che ama la pace e rispetta la legge e che condanna senza riserve e detesta ogni atto di violenza". Il giovane non avrebbe espresso in modo pubblico il suo progressivo avvicinamento all'ideologia integralista. Ha poi deciso, senza dirlo a nessuno, di andare in Iraq attraverso la Turchia con l'aiuto dei reclutatori dell'Isis. E infine, inviato a morire da organizzatori "che sono troppo codardi per fare loro lo sporco lavoro", si legge nel comunicato dai toni molto forti. E ancora: "Quelli dell'Isis non rappresentano in alcun modo, forma o tipologia l'Islam e i musulmani e non siamo più disposti a permettere a un gruppo barbarico di prendere in ostaggio la nostra fede". Secondo le recenti stime di Scotland Yard, sono 700 i britannici partiti per unirsi all'Isis e già in centinaia sono rimpatriati.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it