Medio Oriente

Iran, non esclusa collaborazione con Washington

Rohani, "finora però nessuna azione da parte di Washington"

Redazione Ansa

Il premier iracheno Nuri al Maliki ha ribadito oggi il suo appello a "tutti coloro in possesso di armi" perche' "combattano contro lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante" (Isis). In un discorso televisivo alla nazione, Maliki si e' rivolto alle forze paramilitari e tribali: "Il Paese e' con voi, il governo e' con voi", ha affermato, aggiungendo che "non c'e' differenza tra sunniti e sciiti, esiste solo l'Iraq".

Intanto, l'Iran ha fatto sapere di non escludere la possibilità di collaborare con gli Stati Uniti sulla crisi in Iraq, secondo quanto ha detto lo stesso presidente Hassan Rohani. "Se gli Usa interverranno contro i gruppi terroristi, possiamo pensare" a una collaborazione, "ma fino adesso da parte di Washington non c'è stata nessuna azione", ha detto il presidente.

L'Iran è pronto ad aiutare l'Iraq nel rispetto del diritto internazionale, ha anche detto Rohani, precisando tuttavia che Baghdad non ha chiesto l'aiuto di Teheran.  L'Iran non ha intenzione di intervenire militarmente in Iraq ma "ha fornito consigli a Baghdad su come combattere il terrorismo", ha precisato il presidente iraniano in una conferenza stampa sottolineando la "differenza tra aiutare e intervenire". Secondo il Guardian, l'Iran ha già inviato 2.000 soldati in Iraq nelle ultime 48 ore  per aiutare il governo di Baghdad a fronteggiare i jihadisti mentre si attende ancora di sapere quale sara' l'opzione scelta dal
presidente americano Barack Obama e in particolare se deciderà di intervenire con bombardamenti aerei o di droni.

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