Europa

Il saluto della Scozia alla regina, 'ma qui pochi monarchici'

A Edimburgo scintille di protesta, poi gli applausi al feretro

Redazione Ansa

"Tutto questo sta accadendo perché è deceduta qui, in Scozia. E chi lo sa se sia stato casuale... aiuta i rapporti con la Scozia e l'unità del Paese.
    Credo che molte persone qui, adesso, dopo questa emozione, cambieranno atteggiamento su questo tema". In un pub sul 'Miglio Reale' a Edimburgo John aspetta con la sua famiglia il passaggio del feretro di Elisabetta II seguendone il tragitto su uno degli schermi che trasmette la diretta tv. E' inglese, si trova qui per caso e ha l'età di chi i 70 anni di regno di Elisabetta II li ha visti tutti. Il tema a cui si riferisce è quella 'distanza' con cui molti scozzesi vivono il rapporto con la monarchia. Un tema che ha spesso assunto connotati politici, al momento apparentemente congelati, di sicuro opportunamente messi da parte in queste ore di cordoglio cui partecipano migliaia di persone. Ma poco distante dalle ali di folla che attendono il passaggio della regina, la 19enne Farah Khan aspetta l'autobus, è nata e cresciuta a Edimburgo e dice: "Io di monarchici in Scozia in realtà non ne conosco. Le generazioni precedenti, forse... Ma noi non sentiamo il legame. Non c'è contatto", spiega. E aggiunge: "C'è una distanza. Del resto si chiama la 'regina d'Inghilterra'".
    In uno Starbucks poco distante due ragazze ventenni aspettano il loro caffè guardando ognuna il proprio telefonino. Non vogliono essere citate per nome, sanno bene cosa succede oggi in città ma confessano "indifferenza". Caroline appartiene invece alla generazione delle nonne di queste ragazze e subito premette: "Io non sono monarchica. Però quando giovedì ho sentito che la regina stava male ho subito capito che era grave e sono stata pervasa da un sentimento di tristezza, di dispiacere, che non mi aspettavo. Mi sono stupita di essermi sentita così". Lindsey è più esplicita e va dritta al punto: "I reali sono imparziali, equidistanti, eppure nel 2014 in occasione del referendum sull'indipendenza della Scozia la regina si espose più del solito. A molti non piacque. Credo che Carlo non lo farà".
    Poco prima il nuovo re, Carlo III, veniva proclamato sovrano di Scozia in una cerimonia simbolica proprio sul Royal Mile, a conferma dell'atto siglato ieri a Londra alla presenza della first minister scozzese Nicola Sturgeon. L'occasione per una scintilla di protesta e di contestazione: si sono sentiti levarsi dalla folla slogan inneggianti alla repubblica, mentre una ragazza ha esposto un cartello con la scritta 'Fuck Imperialism', gesto isolato e subito contenuto con la 22enne fermata per violazione della quiete pubblica. La stessa tradizionale cerimonia si è tenuta a Cardiff, alla presenza di migliaia di persone, ma due fra loro con un cartello: "Non il nostro re!". Così come a Belfast, dove però non hanno partecipato i rappresentanti dello Sinn Feinn, che garantirà tuttavia la sua presenza in altri momenti durante il periodo di lutto.
    Poche ore dopo il feretro di Elisabetta II è entrato a Edimburgo attraversando il Queensferry bridge - un ponte a lei dedicato e che la sovrana in persona ha inaugurato nel 2017 - per poi proseguire attraverso la città vecchia tra ali di folla: a migliaia, in rispettoso silenzio, hanno seguito il passaggio del corteo, cui hanno dedicato un lungo applauso. Le lacrime non sono mancate. Anne Black, in prima fila, non è riuscita a trattenerle: "Una donna straordinaria, che ha mantenuta la promessa fatta a 25 anni, servire il popolo britannico. Sono qui per dirle grazie", ha raccontato all'ANSA. Per vedere il corteo da vicino è partita di mattina presto da Ayrshire, non lontano da Glasgow. Una giovane mamma di Edimburgo ha portato anche le sue bambine a salutare la regina: "Un momento speciale. Siamo fortunati ad abitare qui a Edimburgo, così abbiamo potuto partecipare a questo evento". 
   

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