Europa

Gb: 'assolto' anchorman che diede della bugiarda a Meghan

Ofcom critica Piers Morgan, ma ne difende libertà d'opinione

Redazione Ansa

Niente punizione da parte dell'Ofcom, l'ente britannico di regolazione dei media, per Piers Morgan, popolare quanto controverso giornalista e anchorman d'Oltremanica costretto a dimettersi a marzo da conduttore di Good Morning Britain, seguitissimo talk show del mattino di Itv, dopo essere finito nella bufera per aver attaccato frontalmente i duchi di Sussex. E in particolare per aver fatto tacciato di menzogna Meghan Markle a proposito quanto da lei dichiarato con Harry nell'esplosiva intervista dei mesi scorsi a Oprah Winfrey sui propri pensieri suicidi nel periodo di vita a corte e sulla sensazione di atteggiamenti d'impronta razzista contro il figlio Archie nella famiglia reale britannica.
    Il verdetto in effetti non offre alcun sostegno al contenuto delle affermazioni di Morgan, che anzi vengono definite "potenzialmente offensive" e animate da toni di "disprezzo" verso una questione delicata come quella della salute mentale; ma riconosce all'anchorman il diritto a esprimere le proprie opinioni, sottolineando che un provvedimento punitivo nei suoi confronti - richiesto in una petizione firmata da quasi 60.000 persone - rappresenterebbe una forma di "congelamento della libertà di espressione". La vicenda quel giorno era sfociata in un furioso battibecco fra Morgan (noto per la verve polemico-populista e la dichiarata antipatia verso la consorte di Harry, da lui bollata da mesi con l'epiteto di Principessa Pinocchio) e il meteorologo Alex Beresford, figlio di padre di radici africane come la madre della Markle, il quale lo aveva accusato d'essere mosso dal pregiudizio. Un battibecco chiusosi con l'uscita plateale dallo studio del primo e poi dall'annuncio del suo addio a Itv. Epilogo che adesso il 'reprobo' chiede sia rivisto, in un tweet in cui si domanda sarcasticamente se non sia il caso di riavere indietro il suo vecchio lavoro, e interpreta le conclusioni dell'Ofcom come "una clamorosa vittoria per la libertà di parola e una clamorosa sconfitta per la Principessa Pinocchio". (ANSA).
   

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