Europa

Giornata contro la tratta: Oim, una piaga anche in Italia

'Schiavi prostituzione, sfruttamento del lavoro, accattonaggio'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Si celebra oggi la Giornata Mondiale contro la Tratta di persone, uno dei reati tra i più gravi a livello mondiale, nonché una delle forme di schiavitù moderna più diffusa del ventunesimo secolo. "La tratta di esseri umani è uno dei crimini transnazionali più seri al mondo e una delle sfide che riguardano i diritti umani più complesse del nostro tempo", afferma in un comunicato Laurence Hart, direttore dell'Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
    "Da anni - spiega Hart - lavoriamo per identificare e assistere le vittime di tratta e siamo riusciti a mettere in protezione centinaia di persone, ma vista la dimensione del fenomeno crediamo che occorra che tutti i soggetti coinvolti sul tema moltiplichino i loro sforzi per garantire che i migranti vulnerabili che si trovano in Italia siano protetti dallo sfruttamento. Inoltre, rafforzare il contrasto alla tratta vuol dire anche combattere reti di trafficanti e organizzazioni criminali spesso collegate a una molteplicità di traffici illeciti".
    Le forme di tratta che sono state identificate in questi anni dall'Oim in Italia sono molteplici e di diverso tipo. Già da molto tempo, sottolinea la nota, è stato innanzitutto registrato il grave fenomeno delle migliaia di ragazze nigeriane vittime di tratta, soprattutto a scopo di sfruttamento sessuale.
    Recentemente è stato anche possibile far emergere casi di tratta a scopo di accattonaggio che vedono come vittime giovani uomini nigeriani sbarcati alcuni anni fa quando erano minori o neomaggiorenni e casi di tratta a scopo di matrimonio forzato/servitù domestica che vedono tra le vittime giovani donne ivoriane e guineane arrivate via mare.
    A livello mondiale, secondo i dati riportati dal Global Report on Trafficking in Persons 2020 dell'UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), per quanto riguarda le donne lo sfruttamento è soprattutto sessuale (nel 77% dei casi) e lavorativo (nel 14% dei casi) mentre quando le vittime sono uomini lo sfruttamento è soprattutto lavorativo (nel 67 % dei casi) e sessuale (nel 17% dei casi). (ANSA).
   

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