Europa

Spagna: Sánchez, non ci sarà un referendum in Catalogna

Il premier in Parlamento: 'Il Psoe non lo accetterà mai'

Redazione Ansa

 In Catalogna "non ci sarà un referendum di autodeterminazione" per stabilire il futuro della regione, anche perché il Partito Socialista spagnolo (Psoe), prima forza nel Parlamento nazionale, "non lo accetterà mai": sono parole del premier spagnolo Pedro Sánchez, pronunciate alla Camera dei Deputati nel corso di una seduta in cui ha dato conto della decisione di concedere la grazia ai nove separatisti catalani condannati al carcere dopo il tentativo di secessione del 2017. Sánchez è anche il leader del Psoe.
    L'organizzazione di un referendum sulla secessione è uno degli obiettivi principali dichiarati dal governo regionale catalano, guidato dall'indipendentista Pere Aragonès: una delle incognite attualmente al centro del dibattito sui rapporti tra la Catalogna è lo Stato è capire quanto potrà influire la distanza di posizioni tra il leader regionale e Sánchez riguardo al referendum sul tentativo di ripresa del "dialogo" che i due, nelle ultime settimane, si sono detti disposti a portare avanti.
    Nel suo discorso alla Camera, Sánchez ha affermato che c'è solo una possibilità per permettere un referendum: "che coloro che vogliono che ci sia riescano a convincere i tre quinti di questa Camera a modificare l'articolo 2 della Costituzione spagnola e che poi questa modifica venga avallata dai cittadini con un referendum". Il premier ha aggiunto che questa circostanza gli sembra improbabile vista la contrarietà del suo partito. 
   

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