Europa

Svizzera dice sì al referendum anti burqa

Ma la vittoria è risicata

Redazione Ansa

Si profila un Sì risicato al referendum in Svizzera sull'iniziativa detta "anti-burqa". Secondo la prima proiezione effettuata dall'istituto gfs.bern per la Radiotelevisione svizzera, i Sì sono in vantaggio nella misura del 51% a fronte di un 49% dei contrari. L'iniziativa popolare "Sì al divieto di dissimulare il proprio viso", promossa dalla destra conservatrice, vuole vietare la dissimulazione del volto negli spazi pubblici. Benché il provvedimento riguardi ogni forma di dissimulazione del volto in pubblico, l'iniziativa prende particolarmente di mira il velo integrale (niqab o burqa), simbolo dell'islam fondamentalista secondo i promotori del testo. È Stata lanciata dal comitato di Egerkingen, già all'origine dell'iniziativa contro i minareti, approvata dal popolo nel 2009 con il 57,5% di Sì. Per essere approvata, la modifica costituzionale deve ottenere la doppia maggioranza, degli elettori e dei 26 cantoni della Confederazione.

Gli elettori svizzeri si pronunciano oggi sul divieto del velo integrale. Il referendum "Sì al divieto di dissimulare il proprio viso" , o iniziativa anti-burqa, come è stata chiamata, vuole vietare la dissimulazione del volto negli spazi pubblici ed è stata promossa da numerosi rappresentanti del partito Unione democratica di centro (UDC/destra conservatrice).
    Stando agli ultimi sondaggi l'esito del voto appare in bilico. Il Sì sembra prevalere, ma il sostegno al testo, osteggiato dal governo e dalla maggioranza del parlamento si è eroso durante la campagna ed i favorevoli sono ora al 49%, il 47% degli intervistati è contrario e il 4% è ancora indeciso.
    Le urne chiudono alle ore 12 e le prime tendenze sono attese nel pomeriggio. Trattandosi di una modifica costituzionale per essere approvata l'iniziativa popolare dovrà ottenere la doppia maggioranza del popolo e dei cantoni.
    Altre due questioni sono oggi in votazione a livello federale, un decreto federale sull'Accordo di partenariato economico globale con l'Indonesia e una Legge federale sui servizi di identificazione elettronica. 

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