Europa

Navalny: oltre 1.300 fermi nel corso delle proteste

Dopo la sentenza molti sostenitori in strada

Redazione Ansa

 "L'Unione europea condanna" la sentenza delle autorità russe per Alexei Navalny "e la considera inaccettabile poiché ha una motivazione politica ed è in contrasto con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani della Russia". Così l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, a nome dell'Unione europea. "L'Ue ribadisce la sua richiesta per il rilascio immediato e incondizionato di Navalny" e dei manifestanti. L'Ue tornerà sulla questione "al prossimo Consiglio Affari esteri per discutere le implicazioni e le possibili ulteriori azioni".

Nel corso della giornata di martedì la polizia ha effettuato 1.386 fermi alla proteste non autorizzate a sostegno di Alexey Navalny. Lo sostiene l'ong OVD-Info nel suo ultimo bollettino, diramato nel cuore della notte. Dopo l'annuncio della sentenza molti seguaci dell'oppositore si sono riversati nelle strade di Mosca e San Pietroburgo, incoraggiati dallo staff di Navalny, per esprimere il loro scontento. La polizia, stando a diversi resoconti, ha reagito a tratti in modo molto violento.

Gli eventi che circondano l'oppositore russo Alexei Navalny sono stati coperti in Occidente in modo "sbilenco" e "l'isteria sta passando il segno". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. "Per quanto riguarda la copertura degli eventi che accadono in Russia, non solo quelli relativi a Navalny, ma a tutto in generale, non importa ciò che accade qui, sono coperti in Occidente in modo abbastanza specifico, direi sbilenco", ha detto Lavrov in una conferenza stampa a Mosca. "L'isteria che abbiamo visto sul procedimento giudiziario nel caso di Navalny è decisamente esagerato. Ed è stato assolutamente nascosto al pubblico che le leggi in Occidente su manifestazioni, raduni e proteste varie sono molto più dure che in Russia", ha detto Lavrov, citato da Interfax.

"Nell'Ue abbiamo già a ottobre, a causa dell'avvelenamento, deciso delle sanzioni" e "altre sanzioni non sono escluse". Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda su possibili sanzioni alla Russia dopo la sentenza su Navalny.

Intanto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov sostiene che non sia corretto parlare di "repressioni" per l'ondata di fermi alle manifestazioni contro la detenzione del principale avversario di Putin, Alexey Navalny. "Non ci sono repressioni, ci sono solo misure adottate dalla polizia contro coloro che violano la legge, contro coloro che partecipano a manifestazioni non autorizzate".

La Russia vorrebbe "sbloccare" il dialogo con l'Ue "al fine di discutere apertamente tutte le divergenze esistenti", ha anche detto il portavoce di Putin, alla vigilia della visita a Mosca dell'Alto rappresentante Ue per gli affari esteri Josep Borrell.

Ma per Borrell "le nostre relazioni si sono deteriorate negli ultimi dieci anni, soprattutto dopo l'annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia nel 2014, e sono state segnate da una mancanza di fiducia. Oggi, fondamentalmente, ci vediamo come rivali e concorrenti e non come partner". Anche se "tuttavia - ha sottolineato -, i nostri canali di comunicazione sono rimasti e devono rimanere aperti. Ma non sempre sono stati utilizzati a sufficienza". 

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