(ANSA) - LONDRA, 7 DIC - Julian Assange per adesso non
intende lasciare l'ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove
vive in esilio dal 2012. Wikileaks e l'avvocato Barry Pollock,
uno dei legali che assiste il suo fondatore, hanno fatto
intendere che non si fidano delle presunte "garanzie
sufficienti", asserite da Quito, che la Gran Bretagna avrebbe
offerto - ma da Londra non c'è alcuna conferma - di non
estradarlo in Paesi dove rischierebbe la pena di morte.
L'offerta, forse un velato "avviso di sfratto" da parte di
Quito, deve essere infatti apparsa troppo fumosa e pregna di
rischi, tanto da essere definita dall'avv. Pollock una "manovra
diversiva" da parte del nuovo presidente ecuadoriano, Lenin
Moreno. Quest'ultimo, a differenza del suo predecessore, Rafael
Correa, potrebbe essere più docile alle pressioni degli Stati
Uniti, che da 8 anni vorrebbero la testa dell'attivista
australiano per le decine di migliaia di e-mail segrete
imbarazzanti hackerate da Wikileaks e messe online nel 2010.
Assange non si fida, resta in ambasciata
Avvocato e Wikileaks non credono a garanzia evocate da Quito