Europa

Novaya Gazeta, contro di noi una 'fatwa'

Dopo l'inchiesta sui maltrattamenti ai gay in Cecenia

Redazione Ansa

Novaya Gazeta scrive che a Grozny il 3 aprile si è tenuta un riunione di 24 leader religiosi e oltre 15mila fedeli in cui è stata adottata una "risoluzione" che bolla come un "insulto" alla "secolare cultura cecena" e "alla dignità dei suoi uomini" l'inchiesta sulle violenze ai gay e chiede "vendetta" contro i suoi autori, "dovunque essi si trovino". Il direttore di Novaya Gazeta, Dmitri Muratov, ha chiesto l'intervento del governo e ha scritto una lettera al muftì definendo "inaccettabile" l'incontro del 3 aprile. "Nessuno - ha scritto Muratov nella lettera al muftì - ha intenzione d'insultare il popolo ceceno, che rispettiamo profondamente e al quale siamo stati vicino negli anni tremendi della guerra, fornendo aiuti umanitari, liberando gli ostaggi. Ma il nostro giornale si batterà sempre per la difesa dei diritti umani in Cecenia e in altre regioni della Russia". Commentando il passaggio della 'risoluzione' in cui si chiede "vendetta" contro i responsabili dell'inchiesta giornalistica, Muratov sottolinea che la redazione interpreta quelle parole come un'istigazione "al linciaggio" e ricorda che Novaya Gazeta ha pagato un prezzo "altissimo" sull'altare della libertà di parola e del buon giornalismo con la morte di "Anna Politkovskaia e Natalia Estemirova". "Per noi - scrive il giornale in un editoriale firmato dalla redazione - è evidente che si vogliono incoraggiare attacchi contro i giornalisti e chiediamo alle autorità russe di fare tutto il possibile per porre fine alle azioni che suscitano odio e ostilità verso i giornalisti che svolgono il proprio mestiere".   

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