Europa

Mosca risponde alla Casa Bianca: 'la Crimea è Russia e noi non diamo via nostra terra'

Lavrov incontrerà Tillerson a Bonn e Stoltenberg a Monaco. Presto online sul sito del ministero degli esteri una sezione di 'fake news' straniere

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov

Redazione Ansa

"La Crimea fa parte della Federazione Russa e noi non diamo via la nostra terra". Così la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha risposto a portavoce della Casa Bianca Sean Spicer, secondo cui Trump si aspetta una "riduzione della violenza in Ucraina e la restituzione a Kiev della Crimea". Lo riportano le agenzie russe mentre lo stesso Trump torna ad esprimersi sull'argomento in un tweet con una domanda: "La Crimea e' stata PRESA dalla Russia durante l'amministrazione Obama. Obama era troppo 'soft' sulla Russia?".

Si infittisce intanto il calendario degli incontri diplomatici per il ministro degli esteri russo Lavrov che domani incontrerà a Bonn, in Germania,  la sua controparte americana Rex Tillerson, e venerdì a Monaco di Baviera il segretario della Nato Jens Stoltenberg. Il capo della diplomazia russa ha in progranmma anche una serie di altri incontri con le controparti straniere, fra cui l'iraniano Javad Zarif. Una riunione del quartetto Normandia si terrà poi il 18 febbraio.

Il ministero degli Esteri russo, inoltre, aprirà presto sul proprio sito internet una sezione in cui pubblicherà le "fake news" dei principali media stranieri. Lo ha detto la portavoce del ministero Maria Zakharova. La sezione riporterà inoltre le dichiarazioni di "rappresentanti ufficiali di diversi paesi" e "farà rivelazioni, riporterà le fonti reali, fornirà dati e renderà pubblica la reazione russa a una data questione".

"Come potete lottare contro le 'fake news' mentre fate tutto il possibile per crearle?", ha detto Zakharova commentando le recenti pubblicazioni di alcuni media americani (ad esempio sull'ipotesi che Snowden venga estradato in America come 'regalo' per Donald Trump). Zakharova ha poi sottolineato che le accuse lanciate da Richard Ferrand, collega di Macron, secondo cui le testate russe RT e Sputnik esercitano "una certa influenza" sulla vita democratica della Francia, "non hanno a che fare con i media da lui citati". "Il signor Ferrand - ha aggiunto Zahkarova - è diventato in gran parte spacciatore di 'fake news'".

Sempre in tema di 'fake news', il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, è tornato a smentire possibili contatti fra i consiglieri di Trump con i servizi segreti russi: "Vi chiedo di non credere alle informazioni pubblicate dai giornali perché al momento è molto difficile dividere la verità dalle bufale". 

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