"Abbiamo fatto notevoli e costanti progressi nel realizzare quanto previsto dall'Agenda europea sulla sicurezza, lanciata lo scorso anno. Dobbiamo andare oltre: la frammentazione è ciò che ci rende vulnerabili e la verità è che lo sforzo europeo contro il terrorismo non sarà mai davvero efficace se gli Stati membri non sono pronti a cooperare tra loro". Il commissario Ue agli Affari interni Dimitris Avramopoulos in un'intervista all'ANSA ricorda come tra i punti del piano dell'Unione per la lotta al terrorismo ci siano il Pnr, il registro dei passeggeri aerei (approvato dal Parlamento Ue a ad aprile); la gestione delle frontiere esterne, con la nuova agenzia dei guardacoste e guardie di frontiera Ue (che ha avuto l'ok di Strasburgo a luglio); una legge stringente sulle armi da fuoco (i negoziati Ue iniziano a fine settembre).
Ma il commissario evidenzia anche che "la sicurezza è ed è sempre stata una competenza nazionale, che l'Ue non potrà mai duplicare". Il compito di Bruxelles è quello "di aiutare" le capitali "a portare avanti il loro compito nella protezione dei cittadini, creando il giusto contesto".
Di fronte alla radicalizzazione dei richiedenti asilo, il commissario sollecita a fare in modo che "gli sforzi anti-terrorismo permeino tutto, dal sistema educativo alla cultura, dalla politica di integrazione alla lotta contro l'incitazione all'odio". Perché il "fenomeno richiede una risposta risoluta" e la Commissione Ue sta lavorando anche su questo aspetto, con la Rete di consapevolezza sulla radicalizzazione (Ran) "che porta educatori e professionisti europei ad imparare gli uni dagli altri".
Quanto all'impegno con i colossi di Internet, per combattere la propaganda ed i reclutamenti del Califfato nero, Avramopoulos spiega di aver incontrato i rappresentanti di Facebook, Twitter, Youtube and Microsoft nell'ambito dell'iniziativa Ue Internet Forum. "I social media non saranno sfruttati a fini terroristici. Stanno lavorando con noi per mettere fine all'incitamento a odio e violenza online".
L'esponente dell'esecutivo comunitario avverte poi: "Le porte dell'Europa sono aperte per chi scappa da guerre e persecuzioni, e cerca asilo. Ma ci difenderemo contro gli attacchi al nostro modo di vivere".
"Stanno cercando di destabilizzare le nostre società e creare un clima di paura. Non possiamo arrenderci - mette in guardia -.
Di fronte alle peggiori eventualità dobbiamo restare leali a noi stessi e a ciò che siamo: società democratiche, plurali, aperte e tolleranti".
Dai memoriali alle marce di sfida, dai fiori alle parole d'amore scritte sui muri "quello che ho visto è la tolleranza trionfare in Europa" in reazione a questi "atti barbarici", afferma il commissario, "questa resilienza, questa umanità ci rende 20 volte più forti di quanto Daesh non sarà mai".
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