Europa

Turchia, Erdogan: 'Se servirà estenderemo stato emergenza'

'Oltre i 3 mesi attualmente previsti'

Erdogan

Redazione Ansa

Se ce ne sarà bisogno, non ci sono ostacoli a un'estensione oltre i 3 mesi attualmente previsti dello stato d'emergenza, proclamato dopo il fallito golpe in Turchia. Lo ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan. Ieri, nel giorno della ratifica in Parlamento, il vicepremier di Ankara aveva detto che il governo spera di essere in condizione di revocarlo già dopo "40-45 giorni".

A quasi una settimana dal fallito golpe in Turchia, il presidente Recep Tayyip Erdogan aggiorna il bilancio dei feriti a 2.185 persone. In precedenza, lo stesso capo dello Stato aveva fissato il numero a circa 1.500. Confermato invece il bilancio di 246 vittime, esclusi i golpisti.

La presa di posizione della Boldrini - "L'Unione europea non deve fare accordi al ribasso" e in più "con paesi che non rispettano lo Stato di diritto". "Aver trattato con la Turchia sui migranti è stato un errore perché quel Paese non aveva i requisiti civili. E' stato un derogare ai propri principi e alla propria autorevolezza. Quello che si sarebbe dovuto garantire ai migranti non viene infatti garantito neanche più ai propri cittadini". Lo ha detto a Rainews la presidente della Camera Boldrini che chiede una presa di posizione collegiale della Ue su quanto sta accadendo nella Turchia di Erdogan. "Quanto sta accadendo oggi in Turchia - ha sottolineato - sembra lontano dallo Stato di diritto" e sembra proprio "un golpe civile". Ora l'Europa "dovrà essere pronta per accogliere rifugiati turchi...". "Ora serve un'azione collettiva della Ue a difesa dei diritti". Lo ha detto a Rainews la presidente della Camera Laura Boldrini a proposito della Turchia. "Non è possibile che si deroghi ai diritti e ai principi fondamentali, che fanno dell'Europa il continente dei diritti umani, per affrontare un'emergenza", ha aggiunto parlando del trattato sui migranti con la Turchia. "Se cediamo - ha osservato - loro hanno già vinto perché siamo stati noi a derogare ai nostri principi".

   

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