Europa

Fonti Ue, Schengen su tavolo ministri

Lunedì ad Amsterdam Commissione illustrerà problematica

Redazione Ansa

Dibattito in Ue sul tema dell'accordo di Schengen a difesa del quale si schiera sia il premier Matteo Renzi che il primo ministro francese Valls. Lunedì, alla riunione dei ministri dell'Interno Ue ad Amsterdam, la Commissione informerà che per Paesi come Austria e Germania - nel quadro del codice Schengen - l'unica possibilità per continuare ad effettuare i controlli alle frontiere interne sarà, da maggio, il ricorso all'articolo 26, quello che prevede la reintroduzione dei controlli fino a due anni. Lo spiegano fonti Ue precisando che a maggio i due Paesi avranno esaurito il tempo a disposizione per la reintroduzione dei controlli temporanei.

"Schengen è molto messo in dubbio e per noi è veramente triste, la libera circolazione era il grande sogno europeo. È giusto essere attenti contro il terrorismo ma non è che sospendendo Schengen si bloccano i terroristi: alcuni terroristi di Parigi sono cresciuti nelle nostre città". Così Matteo Renzi, a Rtl, evidenziando che "c'è paura e mancanza di visione nella chiusura di Schengen che mette a rischio il progetto europeo".

Valls: crisi mette a rischio progetto Europa - La crisi dei migranti mette l'idea stessa di Ue a rischio: lo ha detto il premier francese Manuel Valls alla Bbc. L'Europa non può accogliere tutti i profughi in fuga dai conflitti in Iraq o Siria: "Altrimenti le nostre società verrebbero completamente destabilizzate". Il messaggio "che dobbiamo inviare", ha detto Valls, "è quello che non accoglieremo tutti i rifugiati, perché il messaggio contrario provoca maggiori spostamenti".

Napolitano, non si mini accordo di Schengen - Sui flussi migratori "bisogna perseguire una stretta intesa tra le leadership dei maggiori paesi", in particolare in merito "alla drammatica priorità dei flussi migratori per "combinare e non contrapporre accoglienza e sicurezza e non minando il fondamentale impianto di Schengen" Lo afferma l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano


   

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