Europa

Governo polacco pronto a estradare il regista Polanski

Negli Usa. Tra punti campagna elettorale vittoriosa Kaczynski

Redazione Ansa

 Il nuovo governo di Varsavia è pronto ad estradare verso gli Usa il regista franco-polacco Roman Polanski (LEGGI LA SCHEDA), 82 anni, accusato di stupro negli Stati Uniti, dopo la vittoria alle elezioni politiche del partito di destra Diritto e giustizia (Pis), guidato da Jaroslaw Kaczynski. Domani, 30 ottobre, è atteso il giudizio in via definitiva dei giudici di Cracovia.

I media polacchi ricordano che i giudici di Cracovia dovranno pronunciarsi domani in maniera definitiva sull'estradizione di Polanski, ricercato negli Stati Uniti con l'accusa di aver stuprato un ragazza che aveva 13 anni nel 1977, Samantha Gailey. Secondo la legge in vigore in Polonia, l'ultima parola spetta comunque al ministro della giustizia di Varsavia. Dopo la vittoria di domenica il nuovo esecutivo polacco del Pis verrà presto formato e i suoi leader sono favorevoli all'estradizione di Polanski, come disse a suo tempo uno di loro, Mariusz Blaszczak. E lo stesso ha detto Zbigniew Ziobro, ministro della giustizia nel precedente governo del Pis fra il 2005 e il 2007. Gli Usa avevano chiesto alla Polonia di estradare Polanski circa un anno fa, quando il regista partecipò ad una trasmissione tv sull'inaugurazione del Museo storico sugli ebrei polacchi a Varsavia. Polanski, che risiede in Francia e possiede anche la nazionalità francese, si trovava recentemente in Polonia per girare un film sulla vicenda Dreyfus. La legge in vigore in Francia impedisce però l'estradizione dei propri cittadini.

LA VICENDA -  Tutto era iniziato nel febbraio del 1978 quando sul regista di film come Per favore non mordermi sul collo, Rosemary's baby e Chinatown era caduta non solo l'accusa di stupro ma anche quelle di uso di stupefacenti, perversione e sodomia. Il regista aveva poi riconosciuto parzialmente i fatti, cioe' di aver fatto sesso con l'allora modella minorenne Samantha Gailey e aveva cosi' patteggiato con il tribunale di Santa Monica, dichiarandosi pronto a seguire una terapia. Il giudice aveva accettato in cambio di lasciar perdere le altre accuse e si preparava a fare arrestare ed incarcerare il regista, che pero' nel frattempo aveva lasciato gli Stati Uniti.

Polanski, che ha sempre sostenuto di essere finito in una trappola tesa dalla madre della ragazza, aveva ricevuto il permesso di ultimare un film in Europa, e vista la minaccia del carcere non e' piu' tornato negli Stati Uniti. Un fatto che da allora ha reso piu' difficile una soluzione al suo caso. I legali del regista hanno sempre sostenuto la tesi che la giustizia di Los Angeles abbia agito illegalmente, tentando il possibile per incastrare un regista legato a Hollywood.

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