Europa

Francia, ok a stato civile per figli nati da utero in affitto

Via libera della Corte di cassazione francese all'iscrizione nei registri dello Stato civile di bambini nati all'estero da madre surrogata

Un fermo- immagine del Tg1 di un momento dell'operazione, in una sala operatoria, dell'impianto nell'utero di un embrione

Redazione Ansa

PARIGI - Via libera della Corte di cassazione francese all'iscrizione nei registri dello Stato civile di bambini nati all'estero da madre surrogata, il cosiddetto "utero in affitto". "Gli atti di nascita di cui si richiede la trascrizione devono menzionare come padre colui che ha effettuato il riconoscimento di paternità e come madre la donna che ha partorito", scrive la corte di cassazione, secondo cui "le regole di trascrizione sugli atti civili francesi (...) vanno applicate" anche in questa fattispecie. A un anno dalla condanna della Francia da parte della Corte europea dei diritti umani (Cedh), la più alta giurisdizione francese era chiamata ad esprimersi sul caso di due bambini di una coppia gay francese, Dominique Boren e Jérôme Gourod, nati all'estero da una madre surrogata. In particolare, l'alta corte non doveva esprimersi sulla legittimità del cosiddetto "utero in affitto", che in Francia è vietato. Ma stabilire se l'iscrizione nei registri dello stato civile dei due bambini nati all'estero fosse legittima o meno ed eventualmente in quali condizioni. Una decisione molto attesa dai due uomini ma anche dagli oppositori dell'utero in affitto. Il primo ricorso, formulato dal Dominique Boren, riguardava il rifiuto della corte d'appello di Rennes, il 15 aprile 2014, di iscrivere il figlio nello stato civile. Intervistata questa mattina su RMC e BFM-TV, la ministra della Salute, Marisol Touraine, aveva detto che "nella nostra Republique non possiamo trasformare in fantasmi" coloro che nascono da una madre surrogata.
   

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