Europa

La favola di Pasqua, profuga siriana ritrova gatta persa in Sicilia

Sbarcate entrambe dopo traversata erano state divise per la quarantena dell'animale

Una gatta in Sicilia

Redazione Ansa

di Maria Novella Topi

La favola di Pasqua ha per protagonisti una profuga siriana, la gatta Mela e la rete che tutto può. E' una storia drammatica ma a lieto fine, che mette insieme gli affetti privati e i grandi avvenimenti, la tenacia delle persone e la comunicazione globale e restituisce ad una donna, partita dall'inferno siriano con il solito barcone e approdata in Sicilia, la bianca gatta Mela dagli occhi verde e blu.

La piccola storia, raccontata dalla stampa svedese, comincia nella Siria devastata dalla guerra, da dove una donna di 30 anni si imbarca con la sua gatta e due fratelli per raggiungere l'Italia e da lì un'Europa sognata. Durante la terribile traversata il fratello più grande della donna muore e lei riesce a sbarcare con gli altri e con Mela in Sicilia. Ma qui le sorti di animale e padrona si dividono: il felino viene messo in quarantena, mentre la donna raggiunge la Svezia dove ora vive con il fratello superstite in un centro di accoglienza a Varnas (400 km a nord ovest della capitale Stoccolma). Di Mela per un pò non si sa più nulla ma la ragazza non si dà per vinta e riesce a far arrivare ad un rifugio per animali la sua richiesta di aiuto. E' qui che entrano in scena i volontari della 'Hope for homeless' di Grangesberg e la rete.

Minna Lind, che del rifugio è la responsabile, lancia sulla sua pagina Facebook una raccolta fondi per riportare Mela alla sua padrona. Minna racconta che i soldi sono cominciati a giungere rapidamente e in quantità tale da consentire alla figlia Madeleine, che vive a Milano, di recarsi in Sicilia e 'sdoganare' Mela. Dopo sei mesi di quarantena e alcune settimane in una clinica veterinaria milanese, la splendida gatta bianca ha potuto lasciare l'Italia e sabato scorso è arrivata, provata ma salva, in Svezia. Minna ha voluto in qualche modo dare un significato ulteriore a questa piccola storia, decidendo di restituire Mela alla giovane profuga il venerdì di Pasqua, un regalo che, ha detto, farà sicuramente felice la donna. ''Ho sentito che è davvero contenta e riconoscente per tutto questo... La sola cosa che avrebbe desiderato nella vita, ci ha fatto sapere, era tornare a rivedere la sua gatta. E questo fa capire come basti davvero poco per andare incontro alle necessità di base dei tanti richiedenti asilo che cercano di rifarsi una vita qui da noi in Svezia'' e in un'Europa lontana dalle distruzioni e le violenze del Medio Oriente.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it