Medio Oriente

Pentagono, uccisi 6.000 jihadisti Isis

Vertice a Londra, in discussione situazione militare e lotta a foreign fighters

Raid Usa in Siria

Redazione Ansa

Si è aperto a Londra il vertice del 'gruppo ristretto' della coalizione internazionale anti-Isis. La conferenza vede riuniti i rappresentanti di 21 Paesi, fra cui il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Sul tavolo i temi militari nel conflitto contro lo Stato islamico, il fenomeno dei 'foreign fighters', il contrasto ai sistemi di finanziamento dell'Isis e di aiuti umanitari.

Secondo le stime del Pentagono, dall'inizio dei raid aerei della coalizione in Iraq e in Siria sono stati uccisi più di 6.000 militanti dell'Isis. Lo ha detto in un'intervista ad Al Arabiya l'ambasciatore americano in Iraq, Stuart Jones. "Sono stati anche distrutti - aggiunge - oltre un migliaio di mezzi dei combattenti jihadisti solo in Iraq".

''Ci sono di rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall'immigrazione'', ha spiegato il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Londra nel suo intervento al vertice anti-Isis. "Per fortuna i nostri apparati di sicurezza sono allertati e funzionano ma questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione''. Gentiloni però precisa: "Confondere terrorismo e immigrazione è un'idiozia. Sostenere che tra le decine di migliaia di disperati che approdano con i barconi sulle nostre coste si annidano terroristi armati di kalashnikov non ha senso, il che non esclude che nella situazione odierna non ci possano essere rischi sui quali vigilano i servizi di intelligence e gli apparati di sicurezza".
L'impegno italiano contro l'Isis non cambia ed è considerato ''adeguato'', ha anche detto il titolare della Farnesina. ''Il contributo italiano è il secondo più importante nell'addestramento alle forze che combattono sul terreno, lavoriamo molto sulla ricognizione aerea e oggi il Consiglio dei ministri approverà i finanziamenti per il 2015''.
Quanto alla possibilità di una legge sui viaggi a rischio il ministro degli esteri ha detto ''Valuteremo, se ci sono proposte''. ''Serve grande chiarezza nelle regole, nelle indicazioni, e nei divieti, dopo di che lo Stato alla fine interviene anche a salvare i suoi cittadini'', ha aggiunto da Londra. 

Hammond, esercito Iraq non ancora pronto a combattere - ''L'esercito iracheno non è ancora pronto a combattere l'Isis'', ha detto il ministro degli Esteri britannico, Philip Hammond. Per il ministro serviranno ancora mesi prima che le forze armate di Baghdad siano in grado di condurre ''significative operazioni militari'' contro il gruppo terroristico.


   

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