Europa

Obama, impegno Usa per sicurezza Europa dell'Est

E' "pietra angolare" ed è "sacrosanto"

Redazione Ansa

Si chiama 'European Reassurance Initiative': e' il piano da un miliardo di dollari che Barack Obama ha annunciato per rafforzare la presenza militare americana nell'Europa orientale, in risposta alla strategia aggressiva messa in campo da Mosca nella crisi dell'Ucraina. Perche' la sicurezza di quest'area - ha detto l'inquilino della Casa Bianca - "e' sacrosanta.

E' fondamentale per la stessa sicurezza degli Stati Uniti". Il presidente Usa, appena sbarcato a Varsavia, non perde tempo. L'obiettivo fondamentale di questa sua nuova missione in Europa - che lo portera' anche a Bruxelles per la riunione del G7 e in Francia per le commemorazioni dello sbarco in Normandia - e' proprio quella di rassicurare gli alleati dell'Europa dell'est, Paesi che si sentono sempre piu' minacciati dalla Russia. E che temono di ritrovarsi alle prese con crisi simili a quella vista in Crimea. Ecco allora che insieme al presidente polacco Bronislaw Komorowski, Obama nella sua prima tappa nel Vecchio Continente ha incontrato tutti i principali leader dell'est europeo: dalla Bulgaria alla Croazia, dalla Repubblica Ceca all'Ungheria, dalla Romania alla Slovacchia, dall'Estonia alla Lettonia e alla Lituania. "Il nostro impegno nei vostri confronti e' solido come una roccia", ha sottolineato.

E per dare sostanza alle sue parole, l'annuncio a sorpresa: un miliardo di dollari per aumentare il numero delle truppe Usa presenti sul territorio e per aiutare gli alleati sul piano della formazione militare e strategica. Non solo. Il piano Obama - che, come ha sottolineato il presidente americano, dovra' essere approvato dal Congresso - prevede anche un riposizionamento in Europa sia delle attrezzature che delle infrastrutture militari Usa, nonche' un'intensificazione della partecipazione della marina americana alle operazioni Nato nel Mar Nero e nel Mar Baltico. Infine, si puntera' a rafforzare le difese delle ex repubbliche sovietiche come la Georgia la Moldavia e la stessa Ucraina. Se attuato, si tratterebbe in pratica dello sforzo maggiore realizzato dagli Stati Uniti in Europa negli ultimi decenni, soprattutto dopo che con l'amministrazione Obama l'attenzione Usa sembrava essersi spostata piu' verso l'area del Pacifico, in chiave anti Cina.

La 'European Reassurance Initiative' potrebbe quindi prendere forma e vedere la luce nel quadro della imminente proposta di bilancio che sara' presentata alla Casa Bianca e al Congresso dal Pentagono. Intanto, alla vigilia dell'incontro col nuovo presidente ucraino Petro Poroshenko, Obama ha invitato gli alleati europei a fare la loro parte e ad aumentare le proprie spese militari, sempre piu' falcidiate dai tagli dovuti alla crisi economica: "Noi vediamo un declino continuo - ha detto Obama - ma questo deve cambiare". Poi ha lanciato un nuovo appello al Cremlino: "E' ora che Vladimir Putin faccia la sua scelta", ha detto in conferenza stampa a Varsavia, spiegando che mettera' il suo messaggio direttamente nelle mani del leader russo quando lo incontrera' venerdi' in Normandia.

Ad esprimere apprezzamento per lo sforzo della Casa Bianca nel Vecchio Continente e' stato il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, che tra l'altro ha spiegato come ci siano "segnali di un inizio del ritiro delle truppe russe al confine con l'Ucraina". Anche se - ha aggiunto - "ci sono ancora decine di migliaia di soldati lungo la frontiera. E la loro presenza - ha ricordato - e' ingiustificata".

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