Asia

Giappone: ministro Hayashi agli Esteri, aperto alla Cina

Premier Kishida riceve ok dalla Dieta, verso piano di stimolo

Redazione Ansa

 Il Parlamento giapponese, riunito in una seduta straordinaria, ha ratificato la nomina del premier giapponese Fumio Kishida, come previsto dalla Costituzione, a seguito del risultato elettorale del 31 ottobre. Al termine della sessione di tre giorni Kishida ha presentato la nuova squadra dei ministri che prevede l'assegnazione della delega al ministero degli Esteri a Yoshimasa Hayashi, in sostituzione di Toshimitsu Motegi, a capo della diplomazia giapponese dal 2019 e adesso Segretario generale del Partito Liberal-Democratico (Ldp).
    Hayashi, 60 anni ed ex ministro dell'Istruzione e delle Riforme fiscali, è conosciuto come un moderato che ha una posizione di apertura nei confronti della Cina e una notevole esperienza in diversi settori: dalla finanza, all'agricoltura, alla Difesa. Appartenente a una famiglia di politici, come nella tradizione giapponese, il padre è stato ministro dell'Economia, il nuovo capo della diplomazia ha studiato legge all'Università di Tokyo, per poi specializzarsi ad Harvard, negli Stati Uniti, prima di essere eletto nella Camera dei deputati nel 1995.
    Considerato dai media nipponici come un potenziale candidato alla figura di primo ministro, Hayashi è un grande appassionato di musica, e suona la chitarra e la pianola in un gruppo formato prevalentemente da parlamentari.
    Un'altra nomina decisa oggi riguarda quella dell'ex ministro della Difesa Gen Nakatani, nel nuovo ruolo di consigliere sui diritti umani.
    Nelle elezioni di fine ottobre il partito conservatore di Kishida ha conquistato 261 seggi, 15 in meno del precedente scrutinio ma comunque un numero sufficiente a conservare la maggioranza dei 465 seggi della Camera bassa, la più influente delle aule della Dieta.
    Al termine della sessione straordinaria l'Ldp dovrà approvare un budget supplementare per l'anno fiscale in corso che prevede misure di stimolo del valore di 30.000 miliardi di yen (230 miliardi di euro) per alleviare l'impatto del coronavirus sulle attività economiche. 
   

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