(ANSA) - PECHINO, 07 APR - Il leader nordcoreano Kim Jong-un
ha ammesso che il Paese sta affrontando la "peggiore situazione
in assoluto" rivolgendosi a migliaia di iscritti di base del
Partito dei Lavoratori durante una conferenza politica tenuta a
Pyongyang.
Il 'giovane generale' si ritiene stia vivendo il momento più
difficile dalla salita al potere di dicembre 2011, dopo la morte
del padre Kim Jong-il, a causa della chiusura della Corea del
Nord come misura estrema per contenere il contagio del Covid-19,
appesantendo un'economia devastata da decenni di pessima
gestione e dalle sanzioni scaturite dalle risoluzioni dell'Onu
in risposta ai programmi nucleari e ai ripetuti lanci di missili
balistici.
L'agenzia di stampa ufficiale, la Kcna, ha riferito che Kim
ha espresso i suoi commenti durante il discorso d'apertura a
Pyongyang di una riunione dei segretari di "cellule del
partito", le unità di base del Partito dei Lavoratori composte
da 5 a 30 membri, al fine di aiutare "la rimozione delle
pratiche antisocialiste e non socialiste".
Jo Yong-won, un funzionario ritenuto un primario aiutante di
Kim tanto da essere ritenuto il nuovo numero 3 nella scala
gerarchica di massimo livello dopo il congresso del partito di
gennaio, ha sottolineato gli errori dei segretari che "si sono
fermati prima di lottare intensamente" contro pratiche
antisocialiste e non socialiste. (ANSA).
Corea Nord: Kim, affrontiamo peggiore situazione in assoluto
Inedita ammissione leader, tra effetto Covid-19 e crisi economia