Asia

Da Israele all'Irlanda: 'Evitate i viaggi in Italia'

'Fuori dalla Cina ci sono 2074 casi in 28 Paesi e 23 morti'

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Redazione Ansa

Da Israele all'Irlanda, passando per la Serbia, si moltiplicano i Paesi che sconsigliano viaggi nelle aree a rischio d'Italia nel pieno dell'emergenza coronavirus. Ma le frontiere dei Paesi confinanti per ora restano aperte e nessuno ha chiesto di sospendere Schengen, ha fatto sapere l'Ue. In questo contesto, "arrivare a condividere linee d'azione comuni" è l'obiettivo che Roma intende perseguire con i Paesi limitrofi e per questo ha chiesto e ottenuto per domani un confronto con i ministri della Sanità degli Stati vicini. Anche se in serata la Slovenia ha fatto sapere che, se saraà necessario, chiuderà la frontiera con il nostro Paese.

Sarà l'occasione per Roberto Speranza di valutare preoccupazioni emerse con chiarezza in queste ore, in primis quelle per la mobilità dei connazionali transfrontalieri. Ma anche per rassicurare i colleghi sulle misure di contenimento prese dall'Italia, il Paese europeo con il maggior numero di casi e il terzo al mondo. Un tema centrale alla riunione alla Protezione civile con il premier Giuseppe Conte, mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in teleconferenza dall'Unità di Crisi della Farnesina con gli ambasciatori italiani di Svizzera, Croazia, Francia, Germania, Austria, Slovenia e Monaco, ha fatto il punto sugli sviluppi. Si guarda in particolare alla Svizzera e al Ticino, il cantone dove ogni giorno arrivano migliaia di lavoratori dalla Lombardia. Per ora nessuna decisione drastica da parte delle autorità elvetiche: "In base alla stima della situazione attuale, non vi sono limitazioni all'ingresso in Svizzera", ha fatto sapere l'Ufficio federale della sanità pubblica, precisando però che "la situazione può evolvere molto rapidamente". Quanto al Ticino, "chiunque presenti sintomi di infezione respiratoria sarà valutato con più attenzione". E neanche le Ferrovie hanno preso per il momento misure particolari sul traffico da e verso l'Italia.

Le autorità sanitarie della Federazione croato-musulmana, una delle due entità che compongono la Bosnia-Erzegovina (l'altra è la Republika Srpska) chiede di evitare i viaggi anche in Italia, oltre che in in Cina, Corea del sud e Iran.

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