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Mullah Omar, 'E' lui la nostra salda guida' - ARCHIVIO ANSA

Talebani pubblicano la biografia

Mullah Omar

Redazione Ansa

ARCHIVIO ANSA - KABUL, 6 APR 2015 - Cercando di influire in qualche modo nella delicata transizione politica e militare in corso, i talebani afghani hanno pubblicato a sorpresa una biografia del Mullah Omar che e' stata interpretata dagli analisti come un invito all'unita' ed anche un monito contro chi fosse intenzionato a favorire magari le ambizioni dello Stato Islamico. Il documento, di 5.000 parole, e' scritto con uno stile semplice, aneddotico, con episodi biografici che mettono in risalto la volonta' del "capo" di unire i talebani, le sue capacita' militari (abile nell'uso del lanciarazzi Rpg-7), lo sprezzo per la propria vita (perdita di un occhio nella resistenza ai sovietici), la semplicita' ed anche il buonumore.

L'inattesa biografia e' stata diffusa in coincidenza con il 19esimo anniversario (4 aprile 1996) della sua nomina a leader del movimento che fu al governo a Kabul fra il 1996 ed il 2001 e che e' conosciuto come Emirato islamico dell'Afghanistan. L'elogio della figura dell' 'Ameer-ul-Momineen' (Leader dei pii credenti), che nessuno vede in pubblico da molti anni, sembra avere il proposito di fugare le incertezze sulla sua esistenza in vita, discussa da comandanti di medio livello secondo i quali "potrebbe essere gia' morto da tempo". "Mullah Mohammad Omar 'Mujahid' - si dice invece nel testo - e' ancora il leader nella gerarchia dell'Emirato islamico dell'Afghanistan". Tanto che "il suo vice, il Consiglio di comando, il sistema giudiziario, nove commissioni esecutive e tre altri organi amministrativi sono attivi sotto la sua guida". E' stato il Movimento islamico dell'Uzbekistan (Imu), tradizionalmente fedele ai talebani afghani, ad aprire una prima breccia di incertezza, annunciando mesi fa la decisione di unirsi allo Stato islamico del 'Califfo' Abu Bakr al Baghdadi. In effetti i media afghani hanno segnalato in varie province scontri fra talebani dell'Emirato e gruppi di militanti che ostentavano le bandiere nere, anche se nessuno ha dimostrato che l'Isis sia riuscito davvero ad organizzare un numero significativo di seguaci in Afghanistan.

D'altro canto, mentre si incrociano affermazioni e smentite sulla apertura di un dialogo di pace con il governo di Kabul, l'Emirato islamico dell'Afghanistan sembra voler richiamare all'ordine con questa biografia quei talebani "possibilisti" che incoraggiano rapide aperture, in contrasto con la posizione radicale ufficiale. Ogni volta infatti che sono state pubblicate notizie su presunti "contatti segreti", il portavoce Zabihullah Mujahid ha ripetuto che l'unico organo talebano incaricato dal Mullah Omar dei contatti e' l'ufficio politico in Qatar. E che la condizione per ogni dialogo e' la partenza delle forze straniere, soprattutto Usa, dal territorio afghano.

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