America Latina

Crisi del processo di pace in Colombia, Eln riprende i sequestri

Il governo di Petro condanna la guerriglia

Redazione Ansa

(ANSA) - CARACAS, 08 MAG - Il progetto di pace totale al centro del programma politico del governo di Gustavo Petro in Colombia e' sempre piu' in crisi. Allo stallo dei negoziati con l'Esercito di liberazione nazionale (Eln) e' seguito nelle ultime ore l'annuncio da parte della maggiore guerriglia ancora attiva nel Paese sulla ripresa dei sequestri estorsivi per finanziare le sue operazioni.
    Il governo ha respinto l'annuncio dell'Eln affermando in una nota che "il commercio di esseri umani non ha nessuna giustificazione" e che "non e' oggetto di nessun negoziato da parte dello Stato colombiano".
    Lo stesso Petro ha criticato a sua volta l'annuncio della guerriglia affermando che "non si puo' affermare di voler cambiare la societa' quando si usa un essere umano come merce di scambio".
    I negoziati sull'adesione dell'Eln al processo di pace sono paralizzati da quando il governo di Petro ha deciso di avviare colloqui con il Frente Comuneros de Sur, fazione dissidente della guerriglia che opera nel sud del Paese. Un progresso su questo fronte potrebbe ad ogni modo essere costituito dall'annuncio arrivato oggi di una separazione ufficiale dei due gruppi riconosciuta anche dall'Eln.
    Il governo di Petro non perde ad ogni modo le speranze e annnuncia che "proseguono i preparativi" per la realizzazione di un nuovo round di colloqui con l'Eln a realizzarsi tra il 20 e il 25 di maggio a Caracas.
    Da sottolineare ad ogni modo che i sequestri da parte della guerriglia non sono mai del tutto cessati anche durante i negoziati e che la stessa Eln e' dietro il recente rapimento del padre di Luis Diaz, idolo della nazionale di calcio e del Liverpool. (ANSA).
   

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