America Latina

Amnesty, 'ancora troppe violazioni impunite in America Latina'

La regione è tra le più a rischio per attivisti e ambientalisti

Redazione Ansa

(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 24 APR - L'America Latina ha continuato ad essere una delle regioni a più alto rischio per gli attivisti per i diritti umani, gli ambientalisti e i giornalisti nel 2023: lo sostiene Amnesty International nel suo rapporto annuale.
    In America Centrale, l'ong ha attirato l'attenzione sull'Honduras dove, secondo i dati di Global Witness, c'è la più alta percentuale di difensori dei diritti umani assassinati rispetto alla popolazione.
    Amnesty ha anche fatto riferimento alle detenzioni arbitrarie che hanno continuato a essere rilevate a El Salvador, in Nicaragua e in Venezuela.
    "L'impunità per le violazioni dei diritti umani e i crimini di diritto internazionale è rimasta diffusa e molti Paesi hanno continuato a sfuggire al controllo internazionale", si legge nel documento.
    Il rapporto denuncia anche l'uso eccessivo della forza da parte della polizia in Paesi come il Perù, dove la repressione delle proteste dopo l'elezione di Dina Boluarte ha causato la morte di circa 50 persone.
    Amnesty mostra poi preoccupazione per le cifre allarmanti di abusi contro le minoranze e violenza di genere nella regione. In Messico, secondo i dati del governo, vengono uccise in media nove donne al giorno e i casi spesso rimangono irrisolti.
    Un capitolo a parte è riservato ai diritti riproduttivi delle donne. Nazioni come Brasile, Cile ed El Salvador non starebbero ancora facendo progressi nell'abolizione del divieto di aborto.
    Altre violazioni significative rilevate lo scorso anno sono legate allo sfollamento forzato di milioni di persone nella regione causato dall'ostilità politica, dalle crisi economiche e dal deterioramento della situazione umanitaria. (ANSA).
   

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