America Latina

'Cadono le accuse contro l'italiano da anni in carcere a Panama'

Lo riferisce il deputato di FdI Di Giuseppe presente all'udienza

Redazione Ansa

(ANSA) - PANAMA, 03 APR - Colpo di scena nella prima udienza del processo contro Stefano Conti, il trader italiano agli arresti a Panama da oltre due anni con l'accusa di tratta di persone a scopi sessuali. Le sue presunte vittime lo avrebbero infatti scagionato da ogni accusa sostenendo di essere state oggetto di "pressioni e minacce da parte del pm".
    Lo riferisce all'ANSA il deputato di Fratelli d'Italia (FdI), Andrea di Giuseppe, presente alla prima udienza del processo.
    "L'avvocato delle vittime ha presentato una querela nei confronti del pubblico ministero affermando che le testimonianze principali contro Conti erano state estorte attraverso pressioni e minacce".
    "Le vittime affermano di non aver mai fatto il nome di Conti", precisa inoltre il deputato eletto nella circoscrizione nord e centro America.
    Proprio grazie all'interesse di Di Giuseppe, il trader italiano aveva ottenuto a ottobre gli arresti domiciliari dopo aver passato diversi mesi rinchiuso in un carcere di massima sicurezza in attesa del processo.
    Il parlamentare di Fratelli d'Italia ricorda tuttavia che sono ancora circa duemila gli italiani detenuti all'estero, la metà dei quali in carcerazione preventiva e spesso anche senza accuse formali. "Non entro mai nel merito delle accuse perché non è mio compito, ma da parlamentare il mio ruolo prevede che io tuteli i miei connazionali e faccia rispettare le leggi internazionali'', afferma il deputato di FdI che rivendica, tra le altre cose, il suo operato nel rimpatrio di Chico Forti, condannato per omicidio negli Usa. (ANSA).
   

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