America Latina

Polizia blocca marcia silenzio a Caracas

Vogliono arrivare alla Conferenza episcopale e ricordare vittime

Redazione Ansa

La polizia venezuelana - dopo aver bloccato  uno dei principali cortei di oppositori che si dirigeva verso la sede della Conferenza episcopale, nel centro di Caracas, per una "marcia del silenzio" in omaggio alle vittime della repressione delle ultime manifestazioni antigovernative - dopo più di un'ora di trattative ha permesso ai manifestanti di proseguire.

    I partecipanti al corteo - vestiti di bianco e incolonnati dietro a una grande croce di legno - in precedenza non avevano potuto superare il posto di blocco nei dintorni della sede dell'Università Centrale. Il corteo si era perciò ritirato e stava tentando di arrivare a destinazione passando da un'altra strada. Finora, la marcia si sta svolgendo in un clima pacifico e senza che si siano registrati episodi di violenza. L'opposizione aveva annunciato che i manifestanti sarebbero partiti da 20 punti di raccolta a Caracas per raggiungere, in silenzio e vestiti di bianco, la sede centrale della Conferenza episcopale venezuelana, con mobilitazioni dello stesso tipo convocate nelle altre principali città del paese. Le rivendicazioni dei manifestanti restano le stesse delle scorse settimane: liberazione dei prigionieri politici, cronogramma elettorale certo, restituzione dei poteri costituzionali del Parlamento e "corridoio umanitario" per favorire l'arrivo di cibo e medicine nel paese.

   Infine la polizia ha permesso la prosecuzione del corteo, sembra su ordine dello stesso governo venezuelano.  "E una cosa senza precedenti, un chiaro successo", ha commentato il dirigente oppositore David Smolasnki. Alla sede della conferenza episcopale si aspetta l'arrivo degli altri manifestanti per una preghiera ecumenica in ricordo delle vittime delle proteste anti-goverrnative che si susseguono dall'inizio del mese nel paese.

   

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