America Latina

Haiti, 5 anni fa il terremoto che sconvolse l'isola. LE FOTO

In un solo minuto scossa di magnitudo 7 distrusse case, scuole, strade: almeno 220mila i morti

Redazione Ansa

Il 12 gennaio 2010 Haiti venne colpita da un terremoto devastante. In un solo minuto la scossa di magnitudo 7 distrusse case, scuole, strade e lasciò dietro di sé una scia di devastazione e miseria. Secondo le Nazioni Unite, oltre tre milioni di persone sono rimaste coinvolte dal sisma, il cui bilancio delle vittime è di oltre 220mila morti. Ancora oggi, a cinque di distanza, il Paese fatica a uscire dall'emergenza sociale e sanitaria.

VIDEO: Il lavoro di Oxfam ad Haiti, ricostruire le comunità

La risposta di Oxfam ad Haiti dopo il terribile terremoto del 2010

Dopo 5 anni molti bambini sono ancora in condizioni di disagio e con i segni dello stress emotivo subito; in particolare quelli orfani e senza familiari sono esposti a sfruttamento e violenza sessuale e coinvolti in lavoro domestico forzato. Lo ricorda Save the Children in una nota. Comunque, viene segnalato, "alcuni progressi sono stati compiuti e, grazie anche al lavoro dell'organizzazione, che ha finora portato aiuto a un milione fra bambini e adulti, è aumentata la percentuale di minori iscritti alla scuola primaria, pari oggi al 70% contro il 50% pre-terremoto, e alcuni edifici scolastici sono stati ricostruiti meglio e più solidi dei preesistenti con criteri innovativi e anti-sismici".

Oltre 85 mila persone, di cui più della metà minori, vivono ancora, in sistemazioni provvisorie. E i bambini che hanno perso uno o entrambi i genitori, che non hanno un familiare di riferimento o ancora vivono nei campi sfollati, sono particolarmente a rischio di sfruttamento o violenza sessuale. Le difficoltà di tanti bambini, insieme alla speranza di un presente e futuro migliori, sono state memorizzate nelle immagini scattate dal fotografo Riccardo Venturi, vincitore del World Press Photo nel 1997 e nel 2011, visitando i progetti e gli interventi ad Haiti di Save the Children. Le immagini di Venturi sono quindi "un monito alla comunità internazionale, perché la ricostruzione e il ritorno a una vita dignitosa e normale non sono ancora realtà per decine di migliaia di bambini e famiglie". Save the Children sta inoltre lavorando con organizzazioni nazionali di protezione dell'infanzia di Haiti per far crescere la consapevolezza sull'abuso e lo sfruttamento dei bambini e per promuovere i diritti dei minori. Con l'aiuto di partner radicati localmente sta combattendo l'abuso domestico in alcune delle zone più povere dell'area metropolitana di Port-au-Prince.

Tra le organizzazioni ancora presenti sull'isola anche l'Ordine di Malta, che fornisce assistenza medica e training nella preparazione alle catastrofi.

La Croce Rossa Italiana è ancora impegnata in progetti a favore della popolazione. Appena tre mesi fa è stato inaugurato a Port-au-Prince il 'Village Haitien Solferino', un insediamento urbano di 53 case per altrettante famiglie rimaste senza un tetto, che rappresenta - sottolinea la Cri in una nota - il più grande progetto di cooperazione della Croce Rossa Italiana negli ultimi anni. La realizzazione del villaggio - con la consegna delle case ai nuclei familiari, ospitati nel frattempo in Italia grazie a un programma di inclusione sociale - fa parte di un ampio progetto a sostegno della popolazione haitiana, che ha previsto anche la costituzione di un polo industriale per la creazione di posti di lavoro, la costruzione di un centro nutrizionale a completamento del poliambulatorio già esistente, la realizzazione di un "centro di quartiere" costituito da una scuola, una sala biblioteca, una sala computer, un centro culturale, un anfiteatro e campi sportivi, rivolti a oltre 1500 ragazzi e bambini del quartiere. "La Croce Rossa Italiana - ha detto Francesco Rocca, presidente della Cri e vice presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa - è stata a lungo impegnata durante la fase di risposta all'emergenza terremoto. A distanza di cinque anni siamo ancora coinvolti in numerose attività volte al miglioramento delle condizioni di vita degli haitiani. Un impegno costante che non è mai venuto meno e che, grazie alle donazioni, ha contribuito a far fronte a una delle più devastanti catastrofi degli ultimi anni".

Unicef: a 5 anni dal sisma la condizione dei bambini è migliorata - Nel quinto anniversario del tragico terremoto di Haiti (12 gennaio 2010), l'Unicef sottolinea che la condizione dei bambini nell'isola è migliorata e mette in evidenza alcuni dati tratti dall'ultimo Rapporto "La situazione dei bambini e delle donne ad Haiti" realizzato nel 2012. Per quanto riguarda l'istruzione, il 77% dei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni frequentavano la scuola primaria nel 2012, rispetto a poco meno del 50% nel 2005-2006. Il tasso di mortalità sotto i cinque anni e quello infantile hanno mostrato un declino costante nel corso degli ultimi 15 anni, nonostante l'alto tasso di mortalità causata dal terremoto del 2010. La malnutrizione acuta tra i bambini sotto i cinque anni è stata ridotta della metà, dal 10 al 5% e la malnutrizione cronica è scesa dal 29% al 22% nello stesso periodo. Il quadro giuridico per la protezione dei bambini è stato rafforzato attraverso la promulgazione di leggi e la ratifica di convenzioni. Nonostante i passi avanti realizzati, l'Unicef sottolinea che alcune importanti sfide devono essere ancora affrontate. Il 51% delle famiglie nelle zone rurali non aveva accesso all'acqua potabile e oltre l'80% delle famiglie rurali ancora non ha accesso a servizi igienici adeguati. Il 12% dei bambini di età compresa tra sei e 12 anni non frequentava la scuola e c'era un alto tasso di abbandono; inoltre, la qualità dell'istruzione era molto bassa. Nonostante ci sia stata una continua riduzione dei casi di colera, la malattia non è stata ancora sconfitta. Per il 2015 e gli anni successivi, l'Unicef e i suoi partner vorrebbero mantenere e rafforzare i risultati positivi raggiunti per i bambini e arrivare a coloro che non hanno ancora beneficiato di questi progressi, in particolare nelle aree remote di Haiti. "L'Unicef è impegnato a lavorare al fianco dei suoi partner a Haiti per aiutare a superare le sfide rimaste e per rafforzare la resilienza per il futuro. Il popolo di Haiti ha dimostrato grande coraggio, ha meritato il continuo supporto della comunità internazionale e lavora per costruire un futuro migliore" ha detto Christophe Boulierac, portavoce Unicef a Ginevra.

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