Africa

Libia: Saleh, sostenitori ex regime dietro fiamme a Parlamento

Presidente della Camera dell'Est, è un atto premeditato

Redazione Ansa

Il presidente della Camera dei rappresentanti (HoR) libica, Ageela Saleh, ha accusato i sostenitori del precedente regime di Gheddafi di aver deliberatamente appiccato il fuoco venerdi' scorso alla sede del parlamento a Tobruk, nell'est del Paese. Lo si legge sul media Libya Review che riporta alcune dichiarazioni di Saleh a Al-Arabiya, nelle quali il presidente della Camera dell'Est afferma che bruciare la sede del parlamento è un atto premeditato per rovesciare l'autorità legislativa. "I sostenitori dell'ex regime hanno preso d'assalto la sede del parlamento e noi li riteniamo responsabili di questo. Ci occuperemo di coloro che hanno bruciato la sede del parlamento secondo la legge e nessuno sarà risparmiato", scrive Saleh affermando che i manifestanti hanno marciato verso la sede del Parlamento "senza richieste specifiche". Tuttavia, i manifestanti hanno chiesto di tenere le elezioni il prima possibile e hanno anche chiesto una soluzione alle frequenti interruzioni di corrente.
    Saleh ha anche accusato il governo uscente di unità nazionale (Gnu) guidato da Abdelhamid Al- Dbeibha di non aver tenuto le elezioni. "Conosco l'entità della sofferenza dei libici. La Banca centrale libica (Cbl) non ha liquidato fondi al governo di Fathi Bashagha appena approvato e inoltre gli stipendi non sono stati pagati", ha affermato.
    "I libici soffrono per i servizi scadenti, compresa l'elettricità, e hanno il diritto di manifestare. Incontrerò i giovani della regione orientale domenica per chiarire le cose". Saleh ha detto anche che la controversia sul percorso costituzionale con l'Alto Consiglio di Stato (Hcs) è legata alla candidatura della doppia cittadinanza e del personale militare.

   

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