Africa

Libia: Di Maio, l'Italia non accetta ricatti

'I marittimi devono tornare a casa'

Redazione Ansa

 L'Italia non accetta ricatti, lo voglio dire molto chiaramente". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Radio 24 parlando del caso dei 18 marittimi siciliani fermati in Libia. "I nostri concittadini devono tornare a casa", ha sottolineato il ministro.

 Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ieri aveva sentito le famiglie dell'equipaggio dei pescherecci sequestrati in Libia, il sindaco di Mazara del Vallo e gli armatori, ai quali ha assicurato il massimo impegno del governo per una risoluzione positiva della vicenda.  Il pressing della Farnesina, e secondo quanto si apprende, è senza sosta: ieri Di Maio ha sentito prima il suo omologo emiratino ed oggi sentirà il ministro russo Lavrov. Sia gli Emirati che Mosca sono due attori molto influenti nei confronti di Bengasi. Sulla questione sarà convocato un vertice di governo, perché "l'azione deve essere corale", ha spiegato il titolare della Farnesina. Il ministero degli Esteri da anni sconsiglia le marinerie italiane di pescare nelle acque dove si è verificato il sequestro dei pescherecci.

"Ministro, la ringrazio per la sua presenza e disponibilità, apprezziamo molto lo sforzo che sta compiendo la Farnesina per il rilascio dei pescherecci" sequestrati in Libia. Lo ha detto, il sindaco di Mazara del Vallo al ministro Luigi Di Maio durante il collegamento di stamattina in video conferenza.

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