Africa

Nigeria al voto mentre nel nord-est si combatte

Ancora aperti 300 seggi su 1.500. Esercito blocca i Boko Haram oni presidenziali e politiche

Redazione Ansa

Elezioni presidenziali e legislative in Nigeria ancora in corso, mentre dal nord-est giungono notizie di combattimenti tra miliziani integralisti Boko Haram e soldati governativi. Secondo la commissione elettorale indipendente sono almeno 300 su 1.500 i seggi che anche oggi hanno dovuto accogliere gli elettori: a centinaia ieri non erano riusciti a registrarsi a causa di problemi al nuovo sistema elettronico di identificazione.

Intanto arrivano notizie di combattimenti in corso nel tormentato nord-est del Paese tra i miliziani integralisti islamici Boko Haram e le forze governative inviate nell'area per bloccarne l'avanzata. Residenti delle zone più remote del nord-est riferiscono di violenti scontri tra i fondamentalisti e i soldati. In particolare, un portavoce della polizia ha detto che "uomini armati non identificati" hanno attaccato uffici elettorali nelle città di Kirfi e Alkaleri, a circa 120 chilometri a est di Bauchi.

Un convoglio di circa dieci veicoli, ha aggiunto, è comunque stato bloccato dai governativi a Dindima. Nel contempo è aumentato a 41 il numero delle persone uccise ieri in diversi attacchi che hanno funestato oltre al nord anche un paio di località del sud, saldamente nelle mani dei cristiani del presidente uscente Goodluck Jonathan, 57 anni. L'esito dello scrutinio resta comunque incerto dato che per la prima volta lo sfidante musulmano Muhammadu Buhari, 72 anni, già presidente del Paese in seguito a un golpe nei primi anni Ottanta e da allora sempre sconfitto dalle urne, potrebbe conquistare un testa a testa che lo porterebbe al ballottaggio. Di nessun conto, secondo gli osservatori, la partecipazione degli altri 12 candidati.

L'incertezza della sfida Jonathan-Buhari sembra ripetersi anche per le legislative (360 i deputati da eleggere), dopo che decine di politici finora fedeli al presidente cristiano hanno abbandonato il suo partito, accusato di aver fatto poco o nulla per bloccare i massacri e le operazioni terroristiche dei Boko Haram.

Le cui atrocità da mesi colpiscono indistintamente cristiani e musulmani nelle aree di confine con Camerun, Ciad, Niger e Benin, dando il via ad un pericolosissimo processo di destabilizzazione dell'intera regione africana. Secondo la Commissione elettorale, che prevede anche la possibilità del ballottaggio, i risultati della consultazione dovrebbero essere comunicati 48 ore dopo la fine di tutte le operazioni di voto, che continua a rimanere un punto interrogativo. Con il passare delle ore tensioni si registrano però anche nel centro petrolifero portuale del sud Port Harcourt, dove migliaia di persone sono scese nelle strade per denunciare brogli e presunti omicidi di attivisti. Blindati e polizia antisommossa sono dispiegati in forze.

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