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Polonia, primi passi in Parlamento per liberalizzare l'aborto

Quattro disegni di legge presentati dalla coalizione governativa filo-Ue hanno superato un primo ostacolo in Parlamento

Redazione Ansa

    Quattro disegni di legge presentati dalla coalizione governativa filo-Ue della Polonia per liberalizzare la legge sull'aborto hanno superato un primo ostacolo in parlamento: i deputati del Sejm hanno infatti votato contro le mozioni presentate per respingere le riforme in prima lettura.

    "Manteniamo la nostra parola! Il parlamento procederà con tutti i progetti sul diritto all'aborto," ha dichiarato il gruppo della Coalizione Civica, l'alleanza di partiti guidata dal premier Donald Tusk, sui social media. La Polonia, tradizionalmente cattolica, attualmente ha un divieto quasi totale sull'aborto. 

    I disegni di legge, approvati oggi, saranno ora discussi da una Commissione parlamentare speciale per poi essere sottoposti a un secondo voto dei deputati. Due delle proposte (una del partito di Tusk, "Piattaforma civica", e l'altra della Sinistra) liberalizzano le interruzioni di gravidanza fino alla 12/a settimana dal concepimento. In una terza proposta, la Sinistra prevede anche la depenalizzazione per chi, come medici e levatrici, aiuta negli aborti. L'alleanza Terza via (composta dal partito Polska 2050 e da quello dei Contadini) propone invece di tornare alla soluzione del 1993, che prevedeva la possibilità dell'aborto a causa della malformazione del feto: si tratta del cosiddetto
"compromesso abortivo" che era stato abolito nel 2020 con una sentenza della Corte costituzionale. Il pronunciamento provocò
forti proteste da parte delle donne polacche.

   Nel lungo dibattito di ieri che ha preceduto il voto odierno, la ministra per le Pari opportunità, Katarzyna Kotula, ha sottolineato che la Polonia è l'unico Paese europeo dove negli ultimi anni le regole che riguardano l'interruzione della gravidanza "sono diventate più severe". "L'aborto in Polonia deve essere sicuro, accessibile, legale e gratuito", ha detto Kotula.

    Attualmente le donne polacche possono interrompere la gravidanza solo in caso di stupro o pericolo di vita della madre. Anche se il parlamento dovesse approvare le riforme, è improbabile che il presidente Andrzej Duda, cattolico conservatore e alleato del partito nazionalista di opposizione Pis, le promulghi. L'alleanza governativa non dispone della maggioranza dei tre quinti necessaria per ribaltare un veto presidenziale e, in caso di stallo, dovrà dunque attendere le elezioni presidenziali del prossimo anno nella speranza di imporre un candidato liberale.  

Amnesty International loda l'iniziativa

   L'Amnesty International polacca loda le prime mosse del Parlamento di Varsavia a favore della liberalizzazione dell'aborto.  Lo si legge nel sito online del Guardian.

   Miko Czerwiński, capo delle campagne di Amnesty International polacca, ha detto che con il voto di oggi il parlamento polacco
"ha compiuto un passo significativo verso la fine delle crudeli e draconiane restrizioni sull'accesso all'aborto, che hanno avuto un impatto devastante sulla popolazione, sulla vita e sulla salute di tante persone".

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