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Tajani, 'da Israele garanzie per Food for Gaza'

'Che l'Idf non entri a Rafah'. Katz a Roma con le famiglie dei rapiti

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo israeliano, Israel Katz

Redazione Ansa

    Antonio Tajani incassa le "garanzie" di Israele a sostegno di Food for Gaza, l'iniziativa promossa dall'Italia per far arrivare aiuti alimentari ai civili palestinesi. Un sostegno che giunge con la visita del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz a Roma, che incontrerà anche il titolare della Difesa Guido Crosetto e il capo degli Interni Matteo Piantedosi: l'obiettivo è aumentare il pressing sul governo e assicurarsi "il continuo sostegno agli obiettivi di guerra di Israele e condizionare l'eventuale cessate il fuoco al rilascio degli ostaggi", mentre lo Stato ebraico è sempre più criticato nel panorama mondiale dopo sei mesi di guerra nella Striscia. Accompagnato dai familiari di alcuni ostaggi, Katz si recherà anche in Vaticano.

    La posizione italiana non cambia sugli sviluppi del conflitto: "Noi non siamo assolutamente favorevoli all'attacco a Rafah ma allo stesso tempo siamo per la liberazione immediata degli ostaggi senza condizioni", ha ribadito Tajani all'omologo, che in risposta ha sottolineato come per Israele le armi non taceranno finché non ci saranno più nessun rapito in mano ad Hamas. Al vicepremier "ho chiesto di sostenere lo Stato di Israele per garantire che non venga presa alcuna decisione sul cessate il fuoco senza la condizione del rilascio immediato di tutti gli ostaggi", ha riferito Katz ribadendo che "gli obiettivi di Israele sono il rilascio incondizionato di tutti i 133 rapiti e lo smantellamento dell'organizzazione terroristica Hamas".

    Primo appuntamento della visita del ministro israeliano nella Capitale è stata una riunione alla Farnesina sull'iniziativa umanitaria lanciata il mese scorso dal vicepremier in risposta alla crisi umanitaria a Gaza. Secondo Tajani, Katz ha definito Food for Gaza "un modello" durante "un incontro molto positivo" al quale hanno partecipato rappresentanti di Fao e Pam, il capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e il presidente della Croce rossa italiana Rosario Velastro. "Per far arrivare gli aiuti senza che finiscano nelle mani di Hamas serve l'autorizzazione e la disponibilità di Israele. Ho ricevuto una risposta assolutamente positiva" e Katz "mi ha garantito il sostegno alla nostra iniziativa, tant'è che ha accettato la mia proposta" di far partecipare al tavolo di lavoro "un rappresentante dell'ambasciata israeliana", ha riferito Tajani ricordando che l'Italia ha deciso di investire ulteriori 20 milioni di euro di fondi di cooperazione per sostenere i civili palestinesi.

    "Per noi i problemi dei civili sono i più importanti", palestinesi e rapiti israeliani, ha sottolineato il titolare della Farnesina. "Il nostro obiettivo è la pace: basta morti, basta ostaggi". E per una pace duratura il piano dell'Italia è chiaro: "Chiediamo un cessate il fuoco immediato per assicurare la consegna degli aiuti umanitari e arrivare alla liberazione degli ostaggi, dalla quale non si può prescindere, per poi giungere a un cessate il fuoco sostenibile e prolungato". E come già confermato al nuovo premier e ministro degli Esteri dell'Anp, Mohammad Mustafa - invitato a visitare "presto" Roma - Tajani ha ricordato a Katz il sostegno del governo italiano alla soluzione "due popoli, due Stati".

    Nella sua visita a Roma, Katz è accompagnato da alcuni familiari degli ostaggi israeliani. Madri, sorelle, papà che portano il fardello delle storie drammatiche di un dolore che dura da sei mesi. Tra loro c' anche la zia di Kfir Bibas, il più piccolo degli ostaggi che ha compiuto un anno in prigionia, e del fratellino di 4 anni Ariel, rapiti il 7 ottobre insieme alla madre Shiri e al padre Yarden. Nei mesi scorsi, in un video diffuso dai miliziani, Yarden Bibas veniva informato in diretta della morte dei suoi familiari, ma non c'è stata finora alcuna conferma ufficiale e non si conosce il loro destino. Anche i parenti dei Bibas, insieme a tutti gli altri familiari dei rapiti, domani saranno ricevuti in Vaticano da Papa Francesco, che nell'Angelus è tornato a invocare la pace chiedendo ai Paesi in guerra di "fermarsi per trattare". "Ringrazio il Papa" per questo incontro, "il suo sostegno ha un grande peso morale e pratico, e sono convinto contribuirà al ritorno a casa dei sequestrati", ha commentato il ministro Katz che vedrà invece il Segretario per i Rapporti con gli Stati Paul Richard Gallagher.   

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