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Israele in allerta per l'Iran. Fonti Teheran: 'Iran vuole evitare il conflitto diretto'

Colloquio telefonico tra Biden e Netanyahu

Redazione Ansa

"Non è detto che il peggio sia dietro di noi, giorni complessi ci aspettano". Lo ha detto, citato dai media, il comandante dell'intelligence militare israeliana Aharon Haliva.

La difesa israeliana "è in alto livello di allerta per il rischio di un attacco" dell'Iran per "vendicarsi" del raid su Damasco. Lo scrive Haaretz secondo cui Teheran, "in base a tutti i segnali e gli avvisi che giungono da lì è determinata" a rispondere all'uccisione del comandante delle Guardie Rivoluzionarie. Il media avanza alcuni scenari possibili: "Un attacco di droni o di missili da crociera direttamente dall'Iran diretti verso infrastrutture israeliane", oppure "intensi attacchi di missili dal Libano o dalla Siria attraverso gli Hezbollah o milizie scite" o, ancora, "attentati alle ambasciate israeliane all'estero".

 

L'esercito ha rinviato la smobilitazione, prevista in un primo tempo, delle unità combattenti. La decisione - ha riferito Haaretz - è dovuta ad una valutazione della situazione in atto. L'esercito poco prima aveva fatto sapere di aver richiamato "riservisti nella difesa aerea".

"Siamo pronti per tutti gli scenari e questo sta accadendo da quasi sei mesi", ha detto il portavoce militare Daniel Hagari riferendosi all'attuale tensione con l'Iran. "Le forze dell'Idf - ha aggiunto - sono ben schierate in formazioni difensive e offensive e preparate per una varietà di scenari". Dopo aver confermato che non ci sono cambiamenti per i cittadini da parte del Comando del fronte interno, Hagari ha raccomandato "vigilanza" e ha detto che "ogni dichiarazione del nemico viene presa in considerazione". Il Paese ha "protezione su più livelli e con aerei in cielo 24 ore su 24 per molto tempo".

Teheran non si allontanerà dall'approccio adottato da ottobre, ossia evitare il conflitto diretto con Israele e gli Stati Uniti e sostenere allo stesso tempo gli alleati che hanno colpito Israele, le truppe statunitensi e le navi del Mar Rosso. Lo hanno riferito due funzionari iraniani alla Reuters, parlando delle possibili azioni di ritorsione al raid israeliano sul consolato iraniano di Damasco. Uno di questi funzionari, definita una fonte autorevole, ha detto che Teheran è costretta ad una risposta seria per impedire che Israele ripeta questo tipo di attacchi o li intensifichi, ma che questa risposta - si precisa - sarebbe quella di azioni limitate, mirate alla deterrenza. Le Guardie Rivoluzionarie hanno scelto di non commentare queste affermazioni. 

Netanyahu: 'Sapremo difenderci da chi vuol farci del male'

"Sapremo difenderci e agiremo secondo il semplice principio che faremo del male a chiunque ci farà del male o vorrà farci del male". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in apertura del Gabinetto di sicurezza e politico a Gerusalemme. "Per anni - ha aggiunto - l'Iran ha lavorato contro di noi sia direttamente sia attraverso i suoi emissari, e quindi Israele ha lavorato contro l'Iran e i suoi emissari, sia in modo difensivo che offensivo". 

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