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La Finlandia va al ballottaggio per scegliere il presidente

Sarà duello tra Stubb e Haavisto per il primo leader dopo sì alla Nato

Stubb e Haavisto

Redazione Ansa

I finlandesi si sono recati alle urne nel primo turno di elezioni presidenziali e primo voto nazionale dopo lo storico ingresso di Helsinki nella Nato, per una carica la cui importanza è cresciuta di fronte alle crescenti tensioni con la Russia, il vicino divenuto estremamente scomodo con l'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022. E i risultati pressoché definitivi arrivati in serata - anche grazie al voto anticipato - hanno visto l'ex primo ministro conservatore Alexander Stubb aggiudicarsi il primo posto con il 27% dei voti, davanti all'ex ministro degli Esteri Pekka Haavisto del Partito Verde, con il 25%. I due, favoriti dai sondaggi, si avviano così verso il ballottaggio in programma il prossimo 11 febbraio, mentre esce dalla corsa il candidato di estrema destra del Partito dei Veri Finlandesi Jussi Halla-aho, arrivato al 19% ma troppo lontano per insidiare il candidato verde e provare a inserirsi nel secondo turno. Per chiunque vincerà tra due settimane, il mutevole panorama geopolitico in Europa sarà certamente la principale preoccupazione. Perché sebbene i suoi poteri siano limitati, il presidente - che funge anche da comandante supremo delle forze armate - aiuta a dirigere la politica estera in collaborazione con il governo. Un compito chiave, di fronte al deterioramento delle relazioni tra Mosca e Helsinki: la guerra in Ucraina ha spinto la Finlandia ad abbandonare decenni di non allineamento militare e ad aderire alla Nato nell'aprile 2023, con la Russia che ha subito minacciato "contromisure".

E la crisi diplomatica corre anche sui 1.340 chilometri di confine condiviso tra i due Paesi, dove la Finlandia ha osservato l'estate scorsa un aumento degli arrivi di migranti irregolari. Di fronte a questo afflusso, Helsinki ha accusato Mosca di utilizzare gli stranieri per lanciare un "attacco ibrido" al Paese, e ha ordinato la chiusura della frontiera orientale a novembre. "Siamo in una situazione in cui la Russia e soprattutto Vladimir Putin stanno usando gli esseri umani come arma", ha detto Stubb giovedì durante il dibattito televisivo finale, sottolineando la necessità di "mettere al primo posto la sicurezza del Paese". Secondo il suo principale rivale Haavisto, la Finlandia deve "inviare alla Russia un messaggio molto chiaro che questo non può andare avanti". Dichiarazioni ben lontane da quando, nel periodo successivo alla Guerra Fredda, Helsinki mantenne buoni rapporti con Mosca. Ma anche da tempi più vicini, quando l'attuale presidente in carica Sauli Niinisto - che lascerà dopo due mandati di sei anni - si vantava dei suoi stretti legami con il presidente russo Vladimir Putin, prima di diventare uno dei suoi critici più taglienti. Tutti i candidati presidenziali sostengono sia l'indipendenza della Finlandia che il suo nuovo ruolo come membro della Nato. E con posizioni simili, le elezioni si concentreranno maggiormente sulle personalità dei candidati, secondo Tuomas Forsberg, professore di politica estera all'Università di Tampere. "Si tratterà più dell'elezione di un individuo, della sua credibilità", ha affermato. Pur condividendo opinioni politiche simili, Haavisto e Stubb rappresentano background diversi, ha osservato Forsberg. E nel secondo turno di votazioni tra i due, i dibattiti elettorali potrebbero essere decisivi.

   

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