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Aereo in fiamme a Tokyo, scontro con un volo di soccorso

Fuga dei 400 a bordo, 5 morti sull'altro velivolo dopo il sisma

Redazione Ansa

Inizio d'anno funesto in Giappone con il concatenarsi dei drammatici eventi che hanno scandito in maniera tragica l'avvio ufficiale delle festività nazionali ufficiali. Una collisione tra due aeromobili in uno degli aeroporti più moderni e trafficati al mondo, sulla quale le autorità cercano ancora di fare chiarezza, che poteva assumere riscontri ancora più dolorosi. Un incidente legato a doppio filo con il terremoto di magnitudo 7.6 del primo gennaio, dove a sorprendere è stato l'impeto del sisma nel Paese più preparato al mondo ad affrontare le calamità naturali.

Secondo le prime ricostruzioni, l'Airbus A350 della Japan Airlines proveniente da Sapporo ha urtato in fase di atterraggio sulla pista dell'aeroporto di Tokyo Haneda l'aereo a elica Bombardier DHC8 della Guardia costiera, impegnato in una missione per la consegna di beni di soccorso alla popolazione colpita dal terremoto. Le immagini girate dai telefonini delle persone a bordo e sui circuiti dello scalo hanno mostrato le fiamme che avvolgevano rapidamente la fusoliera, e il fumo diffondersi dai finestrini.

Miracolosamente, tutti i 367 passeggeri e i 12 membri dell'equipaggio sono riusciti a mettersi in salvo. Meno fortunati cinque dei sei militari a bordo del secondo aeromobile, dichiarati inizialmente "dispersi", termine con cui spesso le autorità nipponiche, con un barlume di velato ottimismo, indicano le probabilità di sopravvivenza anche nei casi più disperati e imprevedibili. Uomini il cui "senso del valore" è stato lodato dal premier Fumio Kishida, impegnato su più fronti a coordinare le emergenze nelle ultime 48 ore.

"Esprimo la mia più profonda gratitudine e il rispetto per il lavoro svolto, e la responsabilità dimostrata dal corpo ad affrontare le necessità del Paese".
Come da procedura, funzionari del ministero dei Trasporti stanno analizzando le comunicazioni tra la torre di controllo e i piloti dei due velivoli, con lo scalo cittadino che ha ripreso parzialmente le sue attività nella tarda serata di martedì.

L'ultimo incidente aereo in Giappone risale al lontano 1985, quando un jumbo jet della JAL partito da Tokyo e diretto a Osaka si schiantò a metà strada nella prefettura di Gunma, uccidendo tutti le 520 persone a bordo. La data ancora oggi rappresenta una delle peggiori sciagure dell'aviazione civile moderna, ed è servita come spartiacque per il potenziamento dei criteri di sicurezza moderni.
Parametri alterati anche lungo la costa del Mar del Giappone, sul fronte centro occidentale dell'arcipelago. Il terremoto che ha avuto come epicentro la prefettura di Ishikawa ha sorpreso i sismologi per i picchi di accelerazione del terreno che hanno superato i 2 g, l'accelerazione di gravità. Dati che serviranno come esperimento per comprendere aspetti poco noti dei movimenti tellurici fino ad oggi. Nella penisola di Noto la veemenza della scossa ha prodotto il ritorno alla angosciosa memoria dello tsunami, provocando il livellamento di ampie fasce del centro cittadino e il propagarsi di incendi, riproponendo le terribili immagini delle navi capovolte dalla furia delle onde.

Fuori uso anche il principale aeroporto della zona con il sollevamento del manto stradale, riducendo in macerie le infrastrutture dello scalo. Il bilancio delle vittime, per ora fermo a quota 57, è destinato a salire a causa delle frane lungo le principali arterie stradali e le difficoltà del fluire dei soccorsi. A dimostrazione dell'eccezionalità della scossa tellurica, il centro di ricerca geospaziale ha segnalato un innalzamento del terreno fino a 4 metri nella città di Wajima, teatro del crollo imprevisto di un palazzo di sette piani, fenomeno pressoché anomalo in Giappone, dove le strutture abitative seguono i criteri sismici più avanzati al mondo. Unico sospiro di sollievo, a quasi 13 anni dalla catastrofe di Fukushima, nessuna anomalia è stata segnalata dall'Autorità nazionale del Nucleare per l'impianto di Shika, spento al momento del sisma, così come le altre centrali atomiche circostanti. 

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