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Botta e risposta fra Usa e filoiraniani nel nord dell'Iraq

Tre americani feriti da un drone in una base a Erbil, rapida risposta contro tre siti di Hezbollah

Redazione Ansa

     Un attacco con un drone ha preso di mira lunedì sera una base militare nel nord dell'Iraq, utilizzata dalle forze statunitensi e della coalizione anti-jihadista: lo hanno riferito funzionari statunitensi e iracheni.

    Il numero di attacchi contro la coalizione che ha schierato truppe in Iraq per combattere lo Stato Islamico è aumentato dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre.

    Nell'incidente di ieri sera un drone è stato lanciato verso una base vicino all'aeroporto di Erbil, nel Kurdistan iracheno, ha annunciato il portavoce del primo ministro iracheno per gli affari militari. L'attacco ha causato "feriti", ha detto Rasool, senza fornire ulteriori dettagli.

    Un funzionario militare statunitense, parlando in condizione di anonimato, ha confermato all'Afp che un attacco con droni è stato lanciato "contro le forze statunitensi e della coalizione" nella base aerea, aggiungendo "siamo ancora in attesa della valutazione dei danni". Non molto tempo dopo l'attacco dei droni, la Resistenza Islamica in Iraq ha affermato di aver lanciato un drone contro un'altra base che ospita forze Usa, vicino ad Harir, a nord-est di Erbil.

    Dal 17 ottobre gli Usa hanno contato circa 103 attacchi contro le sue truppe in Iraq e Siria dal 17 ottobre. La maggior parte di questi attacchi sono stati rivendicati dalla Resistenza Islamica in Iraq, che si oppone al sostegno degli Stati Uniti a Israele nella sua guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza.

    All'inizio di dicembre l'ambasciata americana a Baghdad è stata presa di mira con un lancio di razzi. Quell'attacco, il primo di questo genere dall'inizio della guerra a Gaza, non è stato rivendicato da nessun gruppo. L'ufficio del primo ministro Mohammed Shia al-Sudani ha annunciato diversi arresti e ha affermato che alcuni avevano legami con i servizi di sicurezza.

    Washington ha circa 2.500 soldati dispiegati in Iraq e circa 900 in Siria. La coalizione internazionale combatte lo Stato islamico dal 2014. 
   

Raid Usa su tre siti Hezbollah dopo l'attacco a Erbil

   Gli Stati Uniti hanno annunciato di aver colpito tre siti utilizzati da Hezbollah e altre forze appoggiate dall'Iran in Iraq, in risposta a un attacco avvenuto poco prima contro il personale americano a Erbil.

   'L'esercito ha effettuato attacchi necessari e proporzionati contro tre strutture utilizzate da Hezbollah e da gruppi affiliati in Iraq', ha dichiarato in un comunicato il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin. 

   I raid sono "una risposta a una serie di attacchi contro il personale americano in Iraq e Siria condotti da milizie appoggiate dall'Iran, tra cui quella di Kata'ib Hezbollah e gruppi affiliati, contro la base aerea di Erbil stamattina", ha affermato Austin.

   Le Brigate Hezbollah, o Kata'ib Hezbollah, sono considerate una "organizzazione terroristica" dal Dipartimento di Stato
americano dal 2009. L'attacco di Erbil ha ferito tre membri del personale Usa, di cui uno gravemente, ha detto Adrienne Watson,
portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. L'attacco è stato effettuato utilizzando un drone esplosivo ed è stato rivendicato dal gruppo della Resistenza Islamica in Iraq, una nebulosa di combattenti di diversi grupp armati filoiraniani affiliati anche alle Forze di mobilitazione popolare.

   Gli attacchi attribuiti a gruppi filoiraniani contro le truppe americane sono aumentati in Iraq e Siria dall'inizio della guerra tra Hamas e Israele il 7 ottobre. Centotre di loro sono stati identificati da Washington dal 17 ottobre, la maggioranza rivendicata dal gruppo della Resistenza islamica in Iraq, che denuncia il sostegno americano a Israele.

   "Gli Stati Uniti agiranno nel momento e nel modo da loro scelti se questi attacchi continueranno", ha affermato Watson in una nota. Washington dispone di circa 2.500 soldati in Iraq e 900 in Siria, come parte di un sistema inteso a combattere una
possibile rinascita dell'Isis.

Primo bilancio Usa: strutture distrutte, miliziani uccisi

    Le prime valutazioni indicano che gli attacchi aerei statunitensi contro siti utilizzati da forze appoggiate dall'Iran in Iraq dopo l'attacco contro il personale Usa a Erbil "hanno distrutto le strutture prese di mira e probabilmente ucciso un certo numero di militanti di Kataib Hezbollah", afferma il Comando centrale statunitense (Centcom).

   "Non ci sono indicazioni" di vittime civili, aggiunge sul suo account X il comando combattente unificato delle forze armate
degli Stati Uniti. Nell'attacco di ieri a Erbil tre militari americani sono rimasti feriti, di cui uno è in gravi condizioni, secondo la Casa Bianca

Bilancio iracheno: almeno un morto fra i miliziani

   Almeno un membro delle forze filo-iraniane è stato ucciso e altri 24 sono rimasti feriti nel raid Usa all'alba contro tre siti: lo affermano fonti della sicurezza irachena. Uno degli attacchi - che Washington afferma essere una rappresaglia ad un attacco contro il personale Usa a
Erbil - ha preso di mira un sito di Hashd al-Shaabi, le Forze di mobilitazione sciite e filo-iraniane, a Hilla. Qui è morta una persona e ci sono stati altri 20 feriti. Quattro i feriti invece nel raid contro Wassit, nel sud dell'Iraq. 

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