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Zimbabwe: l'opposizione non accetta la rielezione di Mnangagwa

Ufficialmente ha vinto con il 52,6%. Anche gli osservatori mettono in dubbio la regolarità del voto

Redazione Ansa

   Il principale partito di opposizione dello Zimbabwe ha respinto i risultati delle elezioni presidenziali che hanno visto il presidente in carica Emmerson Mnangagwa ottenere un secondo mandato in un voto che secondo gli osservatori internazionali non ha rispettato gli standard democratici. "Non possiamo accettare i risultati", ha detto Promise Mkwananzi, portavoce del partito Citizens Coalition for Change (CCC), il cui candidato Nelson Chamisa è arrivato secondo, descrivendo il conteggio dei voti come "falso". 

    Secondo il conteggio ufficiale, Mnangagwa (80 anni) ha vinto le elezioni presidenziali e ottenuto un secondo mandato con il 52,6% dei voti
espressi, contro il 44% di Chamisa, ha annunciato il presidente della commissione elettorale nazionale, il giudice Chigumba. Si era votato lo scorso 23 agosto ed era prevista la diffusione dei risultati entro cinque giorni.

   "Purtroppo, ciò che abbiamo osservato e sottolineato nella nostra relazione preliminare è che, per molti aspetti significativi e fondamentali, queste elezioni (presidenziali e legislative, ndr) non sono state all'altezza degli standard legali regionali e internazionali. Nella nostra dichiarazione abbiamo sottolineato gli aspetti procedurali che riteniamo gli organi competenti e la Zec (Zimbabwe Electoral Commission) in particolare,  non hanno pienamente rispettato." Lo ha detto Fabio Massimo Cataldo, capo osservatore della Eueom - la missione di osservatori elettorali dell'Unione Europea presso la repubblica dello  Zimbabwe - in una conferenza stampa nella capitale Harare.

   Cataldo ha anche segnalato "ritardi inaccettabili" nelle aperture dei seggi e criticato una "vasta e sostenuta campagna di disinformazione" che ha tentato di minare l'attività degli stessi osservatori internazionali.

   Tutte le missioni internazionali, compresa quelle dell'Unione Africana e del Sadc, Southern African Development Community, hanno criticato la mancanza di liste elettorali adeguate,  le discriminazioni economiche e di informazione nei confronti dei candidati dell'opposizione e a favore del partito al potere.

   Il Presidente in carica è Emmerson Mnangagwa del partito Zanu-Pf, lo storico movimento di liberazione del paese al potere dal 1980 quando lo Zimbabwe ha ottenuto l'indipendenza dall'Inghilterra. Il paese è stato governato dal dittatore Robert Mugabe per 37 anni finché è stato rovesciato in un colpo di stato da  Mnangagwa, che ha poi vinto le elezioni del 2018 con una metodologia simile a quella illustrata, cinque anni dopo, dalle missioni di osservazione.

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