Economia

Balneari: Ue a Roma, valutiamo possibile incompatibilità

Portavoce esecutivo Ue: 'Informati dalla stampa, da Mattarella riserve'

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Redazione Ansa

"Abbiamo appreso dalla stampa che la conversione in legge del decreto Milleproroghe, che prorogherebbe ancora - almeno fino al 31 dicembre 2024 - le attuali concessioni balneari in Italia, è stata promulgata dal presidente della Repubblica italiana con riserva, in particolare in relazione a 'profili di incompatibilità con il diritto europeo'. La Commissione Ue valuterà ora attentamente il contenuto e gli effetti del provvedimento, che non è stato ancora notificato, per valutare la risposta adeguata". Così all'ANSA un portavoce dell'esecutivo Ue, sottolineando la necessità di garantire "trasparenza e concorrenza leale" nel settore. 

Bruxelles, tramite il portavoce, coglie "l'occasione per ribadire che il diritto Ue" sui servizi "richiede che le norme nazionali assicurino la parità di trattamento degli operatori, senza alcun vantaggio diretto o indiretto per alcuno specifico operatore, promuovano l'innovazione e la concorrenza leale, prevedano un'equa remunerazione degli investimenti effettuati e tutelino dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche a vantaggio dei consumatori e delle imprese".

Il portavoce ricorda inoltre che "come indicato dalle recenti decisioni" legali "prese nei confronti del Portogallo (parere motivato di gennaio) e della Spagna" sulle concessioni balneari, "la Commissione ritiene che le legislazioni nazionali di tutti gli Stati membri debbano promuovere la modernizzazione del settore". "La trasparenza e la concorrenza leale - aggiunge ancora l'esecutivo Ue - darebbero certezza del diritto e stimolerebbero gli investimenti e l'innovazione sia per i concessionari esistenti che per i nuovi operatori nel settore chiave del turismo balneare".

"Da 14 anni viviamo un'infame vertenza, è un record mondiale. Meloni ha fatto interventi da barricadera, ora sta zitta. E addirittura ha paura di inasprire i rapporti con il presidente della Repubblica. Guardiamo i nostri figli e sappiamo di non dargli un domani. Abbiamo creato ricchezza e posti di lavoro". Così Rodolfo Martinelli, uno dei molto balneari riuniti a Carrara (Massa Carrara)  dopo le parole dei politici, convegno dal titolo "Onda d'urto balneari in mobilitazione", dove è andata in scena anche la rabbia e la frustrazione di un'intera categoria. Critiche anche al Presidente della Repubblica dopo i richiami al Milleproroghe. "Mattarella dà il cavalierato alle ditte centenarie, a noi vogliono darci un calcio - ha aggiunto -. In televisione non hanno mai accettato un contradditorio con noi, e parla gente che da anni ripete le stesse cose, e che non sanno. Noi siamo la base, noi sappiamo le cose, e paghiamo il canone. Io, ad esempio - ha spiegato - pago 14mila di canone 7mila di Tari e 7500 di Imu per 5 mesi, più migliaia di euro per le pulizie. Colpiscono noi piccole imprese familiari, che vivono del proprio sudore e che l'inverno sono disperate. Ma cosa vogliono ancora da noi?". A nome dei colleghi Martinelli ha chiesto che "il Parlamento entro luglio legiferi sulla scarsità delle risorse. Poi dobbiamo organizzare un convegno con la sinistra e soprattutto i Verdi". Poco prima la platea aveva fischiato l'intervento del deputato Pd Marco Simiani, mentre applausi a più riprese per i vicepresidenti del Senato Gian Marco Centinaio e Maurizio Gasparri.

Sulla questione dei balneari "si faccia la mappatura perché l'Ue deve discutere se la risorsa è scarsa o meno, e non è scarsa ma va accertato. Se la risorsa non è scarsa follie sui balneari non se ne facciano". Lo ha detto il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri intervenendo al convegno "Onda d'urto balneari in mobilitazione", organizzato nell'ambito della fiera Balnearia e Tirreno Ct a Carrara (Massa Carrara). Nella mappatura, ha osservato, "devono rientrare le spiagge libere che non devono essere abbandonate dai Comuni, o diventare discariche. Il monitoraggio è una priorità. Poi c'è il problema della concorrenza per tutti, non può essere solo per i balneari o per i tassisti. Pensiamo ai giganti della rete, ai potentati che distruggono il commercio, poi parleremo di tutto il resto".

"Sul mondo balneare c'è un'ossessione manicale dell'Ue. Si occupino di altre priorità. Noi siamo qui a fare da intercapedine. Non è vero che sono approfittatori, sono imprenditori strategici per il nostro turismo e vanno tutelati. Paghino il giusto ma non vanno espropriati. Che l'Ue smetta di cavillare su un argomento che non merita tutto questo accanimento",  ha aggiunto Gasparri a margine del convegno "Onda d'urto balneari in mobilitazione". Commentando l'intenzione della Commissione Ue di valutare la possibile incompatibilità del Milleproroghe Gasparri ha aggiunto: "La smettano di perseguitare un settore produttivo, sono posizioni arroganti, inaccettabili e sbagliate".

"La Commissione europea annuncia che farà le sue valutazioni, ma vorremo capire che cosa intende valutare se non aspetta prima l'esito della mappatura delle coste, che il governo dovrà avviare. Prima di avere quei dati, qualsiasi ulteriore iniziativa in ambito europeo o nazionale sarebbe inopportuna. Come ha giustamente rilevato il presidente Mattarella, occorre rispettare le regole europee e tutelare i diritti di tutti gli imprenditori ed è quello che intendiamo fare, verificando se la direttiva Bolkestein si debba applicare anche alle concessioni balneari oppure no". Così il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio (Lega). "Si sta prendendo di mira un settore, alzando un polverone senza avere dati concreti - ha osservato -. Spero che tutti vorranno aspettare quei dati, prima di cambiare ancora una volta le carte in tavola a queste trentamila imprese che si apprestano ad avviare una nuova stagione di attività. Se siamo tutti d'accordo sul fatto che bisogna dare certezze, aspettiamo gli esiti della mappatura e poi decidiamo come procedere". "Mi auguro - ha concluso - che anche la Commissione europea ammetta che stiamo lavorando a una soluzione e dimostri di volere una soluzione stabile e non di avere un semplice intento punitivo".

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