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Spari in una scuola in Russia, 11 bambini tra i 17 morti

Il Cremlino: "Forse è stato un neonazista". L'assalitore indossava una maglietta con la svastica

Redazione Ansa

Almeno 17 persone uccise e 24 ferite. E tra coloro che hanno perso la vita ci sono anche 11 bambini. È questo il pesantissimo bilancio della tremenda strage compiuta  in una scuola di Izhevsk, nel centro della Russia, da un uomo armato che ha fatto irruzione nell'istituto sparando ad alunni e insegnanti. Un uomo che - secondo gli inquirenti - indossava un passamontagna e una maglietta nera su cui era disegnata una svastica, e che in passato era stato studente proprio su quei banchi tra i quali ha seminato morte e terrore.

Gli investigatori hanno riferito che l'aggressore si è suicidato dopo la strage e il Cremlino ha sostenuto che l'uomo "molto probabilmente" apparteneva "a un'organizzazione o a un gruppo neonazista". Il Comitato Investigativo russo per il momento però non si sbilancia su questo punto e ha fatto sapere che la sua eventuale "adesione a visioni neofasciste e all'ideologia nazista è in corso di verifica", mentre il ministro dell'Istruzione, Sergey Kravtsov, ha affermato che l'uomo "soffriva di schizofrenia".

Le autorità hanno identificato il sospettato in Artyom Kazantsev, 34 anni, nato proprio lì a Izhevsk: il capoluogo dell'Udmurtia, una città di 640.000 abitanti a ovest dei monti Urali, quasi mille chilometri a est di Mosca. Secondo la Guardia Nazionale, l'aggressore aveva con sé due pistole a salve, ma modificate in modo da sparare proiettili veri. Il Comitato Investigativo ha affermato invece che le pistole erano sì due, ma di tipo militare, e ha pubblicato un breve video in cui si vede un uomo completamente vestito di nero riverso sul pavimento di un'aula e apparentemente privo di vita. Sulle cartucce dei proiettili ci sarebbe stata scritta la parola "odio" in vernice rossa.

Stando alle prime ricostruzioni, l'assalitore ha prima ucciso le due guardie giurate e poi ha cominciato a sparare verso adulti e bambini provocando scene di panico nei corridoi della scuola. Oltre ai due addetti alla sicurezza, sono stati uccisi anche due insegnanti. La strage è avvenuta nella scuola numero 88, che si trova vicino al municipio di Izhevsk ed è frequentata da quasi mille bambini fino agli 11 anni di età. Quattordici ambulanze sono intervenute sul posto e alcuni video mostrano i soccorritori che entrano di corsa nella scuola con le barelle.

Fino a poco tempo fa, attacchi del genere contro scuole e università in Russia erano considerati piuttosto rari. Nel settembre del 2021 però uno studente armato di fucile da caccia ha compiuto una strage aprendo il fuoco all'università di Perm, uccidendo sei persone e ferendone 28. Nel maggio dello stesso anno, un altro giovane ha sparato in una scuola di Kazan uccidendo nove persone, tra cui sette ragazzini. Nel 2018 invece un ragazzo uccise 20 persone in una scuola in Crimea, la penisola sul Mar Nero occupata dalla Russia, e poi si suicidò in una strage che fu paragonata a quella di Columbine. Le autorità russe l'anno scorso hanno quindi annunciato una stretta sul controllo delle armi e un rafforzamento dei controlli medici e hanno fatto salire da 18 a 21 anni l'età minima per acquistare un fucile da caccia.

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