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Abu Mazen attacca Israele: "Regime di apartheid"

"L'Onu copre le responsabilità per i massacri". Il rappresentante di Israele lascia la sala

Abu Mazen

Redazione Ansa

Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) Abu Mazen, parlando all'Assemblea Generale Onu, ha accusato Israele di prendere di mira "i nostri siti sacri, musulmani e cristiani". "Sono un regime di Apartheid, e stanno facendo questo alla nostra gente davanti alla comunità internazionale", ha aggiunto.

"E' chiaro che Israele ha deciso di non essere nostro partner nel processo di pace e sta continuando a distruggere la soluzione dei due stati. Non crede nella pace ma vuole imporre lo status quo con la forza", ha proseguito Abu Mazen. "Non abbiamo più un partner israeliano con cui confrontarci Israele ha scelto, non noi", ha aggiunto, dopo che ieri il premier israeliano Yair Lapid aveva detto nella stessa aula di essere a favore della soluzione dei due Stati.

Il rappresentante di Israele è uscito dalla sala dell'Assemblea Generale Onu ad un certo punto del discorso, lasciando il banco del suo paese vuoto.

il leader palestinese ha proseguito accusando un cecchino israeliano di aver ucciso deliberatamente la giornalista americano-palestinese Shireen Abu Akleh.

Abu Mazen ha accusato anche le Nazioni Unite di impedire che Israele sia ritenuto responsabile "per i massacri che ha commesso". "Andremo alla Corte penale internazionale, siamo gli unici in questo pianeta a vivere sotto occupazione", ha continuato. "Chi protegge Israele dall'essere ritenuto responsabile? L'Onu, e in particolare i più potenti all'Onu. Perché c'é questo doppio standard quando si tratta di Israele?", ha incalzato.

 

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