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Due russi e un ucraino arrestati per un raid in una fabbrica d'armi in Albania

L'accusa è di spionaggio spiega il primo ministro albanese Edi Rama

Un fucile Kalashnikov

Redazione Ansa

    Due russi e un ucraino sono stati arrestati dopo un'apparente incursione di spionaggio in una base militare e fabbrica di armi nell'Albania centrale , afferma il ministero della Difesa albanese, citato dal Guardian.
    Uno dei sospetti avrebbe attaccato le guardie con uno spray paralizzante mentre cercava di scattare fotografie della fabbrica di Gramsh che viene utilizzata per smantellare armi abbandonate, spiega ancora il ministero. Due soldati sono rimasti feriti mentre cercavano di fermare i tre cittadini stranieri, che poi sono stati arrestati.
    Il primo ministro albanese, Edi Rama, avvrerte che i tre individui sono "sospettati di spionaggio": sono una donna russa di 33 anni, un uomo russo di 24 e un ucraino di 25.
    Durante il regime comunista, lo stabilimento albanese di Gramsh è stato utilizzato per produrre il fucile russo Kalashnikov AK-47.

   Secondo il sito web del ministero, l'impianto oggi fornisce servizi di produzione per l'industria della difesa, senza fornire ulteriori dettagli. 
   

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